Terremoto nel mare di Brindisi e la paura delle trivelle

BRINDISI- Prima un boato, come un vuoto d’aria, poi la terra ha tremato. Una forte scossa intorno alle 00.31 della notte appena trascorsa è stata avvertita in tutta la provincia di Brindisi. “Si è mosso tutto”. L’epicentro è stato a largo della costa di Ostuni a una profondità di 28 chilometri. La magnitudo è stata di 3.9

posizione attuale della piattaforma firenze

Paura tra la popolazione in una zona mai ritenuta sismica. Un epicentro anomalo lo ha definito qualcuno degli esperti.

Nelle ultime ore in tanti puntano il dito contro le ispezioni per le ricerche di idrocarburi in mare. Allo stato attuale nel mare di Brindisi c’è una sola piattaforma la Firenze FPSO che opera da anni nella zona di campo Aquila, dove dal 1992 Agip ha la concessione per procedere alle trivellazioni. Si tratta  è una nave offshore support vessel costruita nel 1989 che naviga attualmente sotto bandiera italiana.  Ha lunghezza totale di 268m e larghezza massima di 42 m. La stazza lorda è di 59491 tonnellate.

La piattaforma al momento si trova a poche miglia dall’epicentro del sisma, ma non esiste nessuna correlazione scientifica tra le operazioni di trivellazioni e i terremoti.

La sala operativa della Capitaneria di porto di Brindisi non ha notizie di altre attività ispettive in mare. Non risultano altre navi che hanno avviato operazioni di questo genere.

In Puglia sono state rilasciate 12 concessioni per la ricerca di idrocarburi e solo due settimane fa il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso presentato dalla Regione Puglia e Abbruzzo contro la via rilasciata per due permessi alla società inglese Spectrum Geo. L’area riguarda il tratto di mare che comprende da Rimini e Santa Maria di Leuca.

Secondo alcuni esperti, così come riporta il sito online meteoweb,  le trivelle non c’entrerebbero nulla. Il sito dice che “ La vera causa dei sismi è da ricondurre alla “Placca Adriatica”, nota anche come “Placca Apula”, una zolla della crosta terrestre piuttosto piccola, che comprende parte dal mare Ionio, dell’Adriatico e i settori settentrionale e orientale della Pianura Padana e alcune aree delle Alpi meridionali ed orientali. In effetti i sismi che fanno tremare l’Italia (e non solo ovviamente) si manifestano molto frequentemente e fanno sì che il nostro paese sia tra i paesi più sismici del mondo. Ebbene, questa placca si sta muovendo verso nord nord-ovest e contemporaneamente ruota in senso antiorario sotto la spinta della “Placca Africana”. In termini propriamente geologici, si tratta di una parte della Placca Africana, dalla quale l’Apua si è staccata durante il Cretaceo, circa 100 milioni di anni fa: attualmente si sta muovendo al di sotto della placca che comprende parte degli Appennini e parte del Mar Mediterraneo, sta cioè andando in subduzione. Inoltre spiega il sismologo Amato (Ingv): “E’ un processo geologico che dura da centinaia di migliaia di anni, la causa è l’allontanamento del Tirreno dall’Adriatico“. Aggiunge poi: “Le due parti si allontanano con una velocità media di circa 5 millimetri ogni anno”.

Ma la gente continua a farsi delle domande.

BrindisiOggi

1 Commento

  1. Le trivelle? adesso sono le trivelle il problema? che schifo, l’ennesima calunnia dei cinquestelle che vorrebbero farci tornare alla società preindustriale.
    Il nucleare no, termovalorizzatore no, rigassificatore no, TAP no, però nessuno vuole lavorare in campagna.

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