BRINDISI-Il progetto di Termomeccanica per gestire la piattaforma polifunzionale della zona industriale di Brindisi si era fermato alla fase embrionale. Bloccato davanti ad una questione di “competenze”. Non era chiaro se a rilasciare l’Aia (autorizzazione integrata ambientale) dove essere la Provincia o la Regione. Alla fine la storia è finita davanti al Tar, che questo pomeriggio ha emesso la sentenza con la quale stabilisce che competente a rilasciare l’autorizzazione ai nuovi impianti è la Provincia di Brindisi. In quanto la legge prevede che a partire dal 1 luglio 2007 “l’istruttoria e il rilascio integrale ambientale” per i progetti e quindi i nuovi impianti presentati da questa data in poi è delegata alla Provincia competente per territorio.
A presentare ricorso al Tar era stato il consorzio Asi, proprietario della piattaforma polifunzionale, ex Veolia o ex termovalorizzatore. L’Asi ha affidato la gestione della struttura a Termomeccanica, società di La Spezia che ha presentato un investimento di 50 milioni di euro per ristrutturare con nuove tecnologie il termovalorizzatore, che dovrebbe bruciare i rifiuti tossici delle aziende della zona industriale, per creare una linea di essiccamento dei fanghi, e per i lavori alla discarica di servizio. Ma sino ad oggi non era mai stata chiara la competenza, quindi il progetto non era ancora stato presentato. Ora si potrà farlo, spedendo tutto negli uffici della Provincia.
In attesa di conoscere l’esito dell’iter delle autorizzazioni non sono solo l’Asi e Termomeccanica ma anche i 30 lavoratori ex Veolia che vogliono conoscere il loro futuro occupazionale. La nuova società dopo un accordo firmato alla presenza del Prefetto, con sindacati, Confindustria e Asi ha assunto l’impegno di assorbire i 30 dipendenti, impegnati a rotazione presso la struttura della zona industriale, con lavori di ristrutturazione, guardiania e altro sino a quando non partiranno gli impianti. Il loro futuro dipenderà dall’esito del progetto.
Lu.Po.
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