BRINDISI- Aveva tentato di uccidere con un colpo di pistola l’amico per un debito di droga, arrestato un 44enne e la vittima per spaccio.All’alba di stamani i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Fasano, hanno tratto in arresto su ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha concordato con le risultanze degli investigatori, due fasanesi. Si tratta di Domenico Spano, 44 anni, e Francesco Saponaro 41 anni. Spano è indagato per tentato omicidio aggravato, perché ha esploso contro Saponaro, un colpo di arma da fuoco ad altezza del torace. Il proiettile tuttavia, ha raggiunto il braccio destro della vittima, che stava fuggendo, nella parte omero distale. Il ferimento, ha determinato nella parte offesa lesioni personali e una serie di fratture, tra cui quella dell’estremità distale dell’omero. Il presunto autore è anche indagato per aver portato in luogo pubblico l’arma successivamente utilizzata nel tentativo di omicidio, una pistola che non è stata rinvenuta. Il presunto movente del grave reato è da ricercare nel tentativo di Spano di ottenere dalla vittima il pagamento di una somma di denaro, ammontante ad alcune migliaia di euro, della quale era creditore per avergli fornito in precedenza circa mezzo chilogrammo di cocaina. Lo stupefacente è stato venduto in più circostanze anche a credito, ed era presumibilmente destinato ad uso non esclusivamente personale da parte della vittima che, oltre per gli acquisti di stupefacente, è anche indagata per favoreggiamento personale. Tale ulteriore imputazione è dovuta al fatto che il Saponaro, interrogato dagli inquirenti, ha mentito sul luogo e sulle circostanze del ferimento, non rivelando, tra l’altro, l’identità dell’ autore del tentato omicidio in suo danno. Così facendo ha in ultima analisi eluso le investigazioni a carico del suo feritore consentendo a quest’ultimo di sottrarsi alle ricerche attivate dai Carabinieri. Il ferimento del Saponaro risale alla tarda serata del 14 marzo scorso, quando, lo stesso, dopo essere stato attinto da un colpo di arma da fuoco al braccio destro è stato accompagnato da un congiunto al pronto soccorso di Fasano e successivamente trasferito all’ospedale di Brindisi. Dalle versioni rese in Ospedale dalla vittima e da quelle fornite dal congiunto accompagnatore in caserma, sono subito emerse divergenze, frutto di una presunta concertazione tenutasi verosimilmente nel corso del trasporto del ferito al posto di primo intervento fasanese. Le dichiarazioni di entrambi, si contraddicono in relazione al luogo dell’evento e alle dinamiche dello stesso. L’accompagnatore, congiunto 42enne della vittima, è pertanto indagato per favoreggiamento personale continuato perché nel rendere ulteriori dichiarazioni ai Carabinieri di Fasano non ha rivelato l’identità, a lui nota, dell’autore del reato a cui ha personalmente assistito. A suo carico il GIP ha applicato la misura coercitiva personale dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli arrestati al termine delle formalità di rito sono stati associati nella Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
BrindisiOggi
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