MESAGNE– È andato per estorcere ed è finito in manette. Si può riassumere così la parabola di Antonio Ciracì, 51enne nato a Latiano e residente a Mesagne. L’uomo ha cercato di sottrarre denaro a un gioielliere suo vicino di casa in maniera fraudolenta: in un primo momento Ciracì avrebbe raccontato al titolare del negozio di un presunto piano di sequestro ai suoi danni da parte di una banda di malviventi allo scopo di mettere a segno una rapina al suo esercizio, pretendendo già un ritorno in denaro per la “soffiata” offerta al commerciante di preziosi.
Successivamente, avrebbe detto al gioielliere che l’idea del rapimento non era affatto tramontata e che, però, il fattaccio si sarebbe potuto evitare grazie al suo intervento. Ovviamente, previo pagamento che, ovviamente, sarebbe dovuto consistere in un “regalo” superiore a quello ottenuto per la notizia fornita in precedenza.
A questo punto il gioielliere, non riuscendo più a reggere le pressioni di Ciracì, si è rivolto ai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, coordinati dal colonnello Alessandro Colella, i quali hanno teso una trappola a Ciracì, beccandolo, ieri, in flagranza di reato mentre andava a riscuote il “compenso” per i “servigi” resi al vicino di casa. Gli uomini di Colella, quindi, hanno fatto scattare le manette ai polsi del 51enne che ora si trova nel carcere di Brindisi con l’accusa di tentata estorsione in flagranza.
M. D.
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