Tensioni tra i manifestanti a Cellino, Fronte Salentino si dissocia: “La nostra lotta è antiviolenta”

CELLINO SAN MARCO – Partiranno a breve altri 4 ricorsi alle eradicazioni anche da Cellino San Marco, che verranno accorpati a quelli di Torchiarolo. Di questo e di come affrontare le spese per sostenere questa scelta si è discusso durante il comitato che proprio ieri sera (22 ottobre) si è svolto a Cellino San Marco. Un incontro in cui non sono mancati alcuni momenti di tensione, non condivisi dallo zoccolo duro e pacifico del movimento nato in difesa degli ulivi. Tensioni fortunatamente superate.

“Secondo gli intendimenti iniziali, la nostra contestazione deve essere intelligente ed efficace, senza violenze di alcun genere, nello spirito che ci ha originariamente accomunati e che ci vede crescere ad acquisire sostegno giorno dopo giorno – dichiara la portavoce del Fronte Salentino, Alessandra Miccoli – Si ha l’impressione che qualcuno, come al solito, voglia scatenare guerre e nascondersi dietro di noi che siamo brave persone! A questo gioco non ci sto.”

La Miccoli fa riferimento a quanto sarebbe accaduto a Cellino San Marco nella serata di ieri ( 22 ottobre), durante un incontro che si è svolto ieri in piazza Aldo Moro, nella sede dell’Avis che per il momento ha dato uno spazio al Comitato. Un appello era stato lanciato per chiedere a tutti i manifestanti per supportare, con una donazione, i contadini che hanno scelto di ricorrere al Tar. Ma tra le buone intenzioni di molti, si è insinuato qualche sparuta voce fuori dal coro.

“In quanto portavoce del Fronte Salentino, coordinamento Torchiarolo, Cellino San Marco, San Pietro Vernotico e Sandonaci, mi dissocio dalla barbarie che sta emergendo e che intende assalirci dall’esterno con l’intento di demolire il bel percorso che abbiamo creato – insiste la Miccoli – Ieri a Cellino sono stati vissuti momenti assurdi, di inaudita tensione. Noi dobbiamo restare uniti, perché il nostro intento è difendere il territorio, non quello di fomentare battaglie”.

Stop, quindi, a chi vive la lotta come fine a se stessa: la protesta, se intelligente e senza secondi fini, è ben accetta nel movimento, da sempre non violento. “La violenza si combatte con l’intelligenza, non con la violenza: siamo disobbedienti civili, non criminali”.

A.P.

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