BRINDISI- Tassa di soggiorno a Brindisi, la sezione Turismo di Confindustria ci va piano.
“Bisogna procedere con estrema cautela perché, al di là dell’effettivo riscontro in termini economici, c’è il rischio che tale imposizione possa diventare un elemento di cattiva pubblicità per la città” così Teo Titi, presidente Sezione Turismo Confindustria Brindisi, commenta la proposta presentata dal delegato al Turismo del Comune di Brindisi Luciano Loiacono, in ordine alla istituzione di una tassa di soggiorno nel Comune di Brindisi.
“Le valutazioni dovrebbero essere attente e puntuali rispetto ai numeri e ai dati- spiega Titi- Quelli relativi ai pernottamenti nelle strutture ricettive dislocate nel territorio comunale, intorno ai quali è stata determinata l’ipotesi di valore complessivo da introitare nelle casse dell’Ente, sono già di gran lunga più bassi rispetto a quelli apparsi sulla stampa”.
Sempre secondo Confindustria sarebbe fondamentale stabilire a priori la destinazione dei fondi derivanti da una tassa di scopo che dovrebbero necessariamente essere investiti in azioni mirate e destinate a migliorare il servizio di ricettività e alla creazione di un sistema turistico in città e non ad altre finalità quali organizzazione di eventi o la manutenzione dei beni monumentali.
“In ogni caso riteniamo di fondamentale importanza un confronto preventivo con gli operatori del settore (a titolo esemplificativo associazioni di categoria, albergatori e gestori di attività ricettive)- conclude Titi- per comprendere a fondo le criticità del settore e le possibili azioni da intraprendere nel breve e medio periodo”.
BrindisiOggi
Legittimo il timore di fare cattiva pubblicità a Brindisi. Ma credo che vi siano già tante altre cose che fanno cattiva pubblicità a Brindisi. Anzi, Brindisi se la fa da sola…la cattiva pubblicità. Quindi , in riferimento a prima, timore infondato. Siamo già asfaltati.