BRINDISI – “È legittimo il decreto con il quale il ministero dell’Ambiente nel gennaio scorso ha espresso valutazione di impatto ambientale positiva sul progetto di Enel Produzione di sostituzione delle unità a carbone esistenti con nuove unità a gas per la Centrale Termoelettrica “Federico II” di Brindisi”. Lo ha stabilito il Tar del Lazio che ha respinto un ricorso proposto da Wwf Italia e ClientEarth.
Il progetto contestato trova la sua origine nell’imposta cessazione definitiva dell’utilizzo del carbone per la produzione di energia elettrica (cd. phase out), obiettivo da conseguire entro il 31 dicembre 2025, come prescritto dalla Strategia Energetica Nazionale approvata con decreto il 10 novembre 2017, e dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima pubblicato il 21 gennaio 2020.
Il Tar, premettendo come “nel corso della procedura di VIA le conseguenze derivanti dal phase out del carbone sono state tenute ben presenti sia nello studio di impatto ambientale che negli atti adottati dalle competenti autorità”, hanno ritenuto che “dalla lettura degli atti emerge che gli scenari di progetto prospettano una significativa riduzione delle emissioni” e che risulta che “il complessivo impatto del progetto sulla qualità dell’aria è sostanzialmente trascurabile”. Ecco che allo secondo i giudici “non può dirsi che la valutazione dell’I.S.S. sia manifestamente erronea o irragionevole, essendo presumibile che dall’attuazione dell’intervento derivi un miglioramento dello stato di salute della popolazione interessata”.
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