BRINDISI – Tagli all’assistenza scolastica, adesione trasversale alla manifestazione organizzata dall’associazione ‘Abili col sorriso’ di Brindisi che si terrà venerdì 8 settembre con inizio alle 16.30 in piazza Vittoria. Monta nuovamente la protesta che riguarda il Servizio di integrazione scolastica sul territorio regionale, ma in particolare a Brindisi dove coinvolge 116 operatori su un totale di 400 in tutta la Puglia.
La situazione è diventata insostenibile per associazione di categoria e genitori di bambini con disabilità, da quando è stato deciso che il livello occupazione rischia di ridursi del 70per cento dal prossimo anno scolastico (ovvero quello che sta per iniziare) a causa delle nuove condizioni previste a favore degli aventi diritto. Solo una parte dei bambini, potranno ancora beneficiarne e nel frattempo cambia negativamente anche il rapporto tra operatore e numero di assistiti: adesso ci sarà un operatori su 5 bambini mentre prima era uno su 3. Per tutte queste ragioni l’associazione ‘Abili col sorriso’ di Brindisi ha indetto una manifestazione pubblica per venerdì 8 settembre in piazza Vittoria con inizio alle 16.30.
In tanti sono già scesi in campo affianco l’associazione brindisina guidata da Rita Dell’Erba, donna e mamma di un bambino autistico. I tagli sono stati fatti a livello nazionale, ma poi rivisti dalla Regione Puglia.
“Non si puó e non si deve ‘risparmiare’ e ‘tagliare’ i fondi a quelle categorie sociali che più di ogni altra invece ne richiederebbero un incremento, di fronte alla gravità e alla necessità delle situazioni concrete in cui si trovano. – scrive l’avvocato Giacomo Serio, coordinatore di Fratelli d’Italia – Tale discutibile e anzi inaccettabile scelta del governo di sinistra regionale, fa il paio con un’altra assurda normativa, questa volta di stampo nazionale ma pur sempre di matrice PD, che vuole una sorta di eliminazione in concreto della “bocciatura” per gli alunni e per le alunne alle scuole elementari e alle medie inferiori”.
Contro questa decisione di ridurre gli operatori nelle scuole ai bambini con disabilità scende in campo anche il Pd di Brindisi: “La possibilità della riduzione dei fondi destinati all’integrazione scolastica per i diversamente abili, ventilata in questi giorni immediatamente antecedenti l’inizio dell’anno scolastico, ha favorito un clima di pessimismo e sfiducia tra i genitori degli utenti e gli operatori sociali. I ragazzi disabili hanno il diritto di frequentare, al pari di tutti, le lezioni scolastiche in maniera serena e continuativa ed è impensabile che siano tagliati i servizi a loro supporto. Allo stesso modo, considerato il consistente numero di utenti interessati, è illogico prevedere una riduzione del personale e delle ore lavorative che ogni operatore preposto deve dedicare al disabile”.
Il Partito Democratico di Brindisi fa sapere che interesserà della problematica il segretario regionale del Pd, Marco Lacarra, e l’assessore regionale al Welfare, Salvatore Negro, che hanno già dimostrato ampia disponibilità per la questione integrazione scolastica, concorrendo ad apportare modifiche sostanziali al nuovo regolamento regionale e al relativo “allegato tecnico per la riorganizzazione omogenea di servizi sul territorio regionale” garantendo l’accesso ai servizi non solo agli utenti con grave e gravissima disabilità.
Anche MDP Brindisi aderisce all’iniziativa promossa dall’associazione ‘Abili del Sorriso’, con la presenza dei componenti il Coordinamento Cittadino.
“Riteniamo doveroso sostenere il mondo delle Associazioni e le loro famiglie, perché è inopportuna e illogica – per una società civile – una politica dei tagli nei confronti degli alunni che hanno diritto all’Istruzione e all’Assistenza. Attraverso la partecipazione vorremo ricordare – insieme alle numerose persone presenti- i valori di una scuola pubblica inclusiva e di qualità” e come questa politica dei tagli – oltre a violare i principi costituzionali ai quali il Art. 1 è ispirato – impedisce a questi alunni il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione, incide negativamente sulla qualità del servizio erogato – oggettivamente poco garantita – e compromette la dignità del lavoratore attraverso la drastica riduzione dell’orario di servizio”.
Mar.De.Mi.
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