BRINDISI-Enel annuncia eccedenze di personale nel Centro di Ricerca di Brindisi, e insorgono i sindacati. Dieci lavoratori sarebbero in esubero e rischiano il loro posto di lavoro, quelli che si occupano della ricerca.
Le organizzazione di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una lettera al prefetto Nicola Prete, ai rappresentanti delle istituzionali locali, alla società elettrica e ai parlamentari per protestare contro questa decisione e per annunciare l’attivazione delle procedure di raffreddamento in questa fase preliminare di mobilitazione.
“Vengono annunciate insostenibili eccedenze di personale – affermano i sindacati- che si aggiungono alle cinque risorse già perse lo scorso anno e alle due assunzioni di giovani laureati già previste e mai realizzate. In totale in poco tempo la Divisione Ingegneria e Ricerca, ha ridotto progetti e budget, e si appresta ad effettuare a Brindisi, nella ricerca, una ulteriore riduzione di personale che porta l’entità delle contrazioni ad un dato complessivo prossimo al meno 40%”. A tutto questo si aggiunge la chiusura del recentissimo impianto pilota per la cattura della CO2 della centrale di Brindisi. Impianto inaugurato 2 anni fa in pompa magna alla presenza della ministra Prestigiacomo.
Cgil, Cisl e Uil accusa la società elettrica di totale disinteresse verso la concreta realizzazione di attività di ricerca e sviluppo a Brindisi, verso le attività di monitoraggio, valutazione e riduzione degli impatti ambientali, sulla stima della producibilità da fonti rinnovabili, sulla valorizzazione dei residui, sui combustibili innovativi (biomasse-biocombustibili) e sul possibile contributo allo sviluppo di nuove filiere produttive.
“Il gruppo Enel, infligge in questo modo- continuano i sindacati nella lettera- a se stesso un danno strategico ed una grave perdita di credibilità dato che si sceglie in Puglia, di contravvenire, proprio sulla ricerca in campo ambientale, ai tanti impegni di volta in volta pubblicamente dichiarati e sottoscritti con gli enti locali, nelle convenzioni e nell’ultima bozza di Protocollo Istituzionale. Recentemente anche l’amministratore delegato Fulvio Conti, ha indicato il gruppo Enel come “un’azienda che continua a rimanere una multinazionale dal dna italiano”, dove “Enel ha attività ed asset strategici ed è la piattaforma utilizzata per sperimentare progetti innovativi” ma queste dichiarazioni non valgono per il Centro Ricerca Enel di Brindisi”.
Gli esuberi di personale previsti da Enel pregiudicherebbero l’intera operatività del Centro Ricerca di Brindisi, su mandato dell’assemblea dei lavoratori i sindacati chiedono di avviare le procedure preventive previste allo stato di mobilitazione.
“L’atteggiamento di Enel- scrivono ancora i sindacati- contrasta con gli impegni assunti con le organizzazioni sindacali e con le convenzioni stipulate con le Istituzioni Locali.
Lu.Po.
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