BRINDISI- Migliaia di studenti questa mattina sono tornati in piazza per protestare contro la Buona Scuola, il Jobs Act, lo Sblocca Italia e la legge di stabilità. In 15mila hanno riempito le piazze della regione da Bari, a Brindisi, a Foggia, Barletta, Monopoli e Nardò.
Il motto della giornata è stato “Il nostro futuro non è uno slogan! Conoscenza Lavoro Reddito contro la precarietà”.
A Brindisi gli studenti questa mattina si sono incontrati davanti al parco Cesare Braico , da lì in corteo hanno raggiunto parco Di Giulio dove hanno trascorso l’intera mattinata. Un’assemblea all’aperto per confrontarsi sul tema che sta più a cuore ai ragazzi: i tagli all’istruzione.
“Non accettiamo la retorica del governo Renzi atta a generare una guerra fra “garantiti” e “non garantiti”, una lotta che troverebbe la propria composizione attraverso il livellamento verso il basso di diritti e garanzie”, ha detto Francesco Pagliarulo coordinatore regionale della Rete della Conoscenza. Nicolò Ceci, responsabile dell’organizzazione per l’Unione degli Studenti Bari, ha aggiunto “E’ necessaria la valorizzazione del legame tra saperi-ambiente e lavoro, in maniera tale da ridefirne il paradigma ad oggi basato unicamente sullo sfruttamento delle risorse, tanto umane quanto ambientali”.
Le proteste degli studenti, dei giovani precari e dei lavoratori non si arresteranno oggi. Vi è un filo che lega lo sciopero sociale alla data della mobilitazione “Da Sud a Sud, ribaltiamo il Paese!” . Il 21 novembre, con lo sciopero generale della FIOM per il centro-sud, si intende ridare voce ad un territorio che da 150 anni subisce un modello di sviluppo a due velocità che divide il paese a metà tra un Nord “produttivo” e un Sud “terra di emigrazione e di sfruttamento”, che con la crisi ha acutizzato la propria desertificazione industriale e la mancanza strutturale di investimenti e di infrastrutture.
Foto e video Gianni Di Campi
BrindisiOggi
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