Stagione venatoria, 205 controlli, tre denunce per porto abusivo di armi

BRINDISI- Chiusa la stagione venatoria, il  Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato traccia il bilancio.

A fine gennaio si è conclusa la stagione venatoria 2016-2017 in Puglia.    Da fine della scorsa estate, il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato è diventato dal 1° gennaio Gruppo Carabinieri Forestale di Brindisi.  Considerata la situazione, sono quindi stati intensificati i controlli lungo tutto l’ arco della stagione venatoria, ma concentrando gli sforzi in quelle giornate e località considerate più “a rischio” di illeciti, nonché seguendo segnalazioni di volta in volta pervenute al numero telefonico di emergenza ambientale “1515”.

Innanzitutto, si è data priorità alla salvaguardia delle aree naturali protette sul territorio (Riserva di Torre Guaceto, Parchi delle Dune Costiere, della Salina di Punta della Contessa, dei Boschi di Cerano, Lucci e Preti), controllando che nessuno vi esercitasse la caccia all’ interno.

Soprattutto all’ avvio della stagione, si è registrata un’ enorme presenza di cacciatori (fino a 500 in giornate domenicali) attorno al Parco Regionale della Salina, a Sud di Brindisi, richiamati in zona dalla presenza di lepri.

Successivamente, l’ attività venatoria si è spostata verso le aree più interne della provincia, per il passo dell’ avifauna migratoria (quaglie, tordi). Nelle giornate di gelo di gennaio la Regione Puglia ha sospeso la concessione di abbattimento della beccaccia, nel contesto di un inverno particolarmente rigido, e di sicura difficoltà per la fauna selvatica.

Complessivamente, nel corso della stagione i Carabinieri forestali hanno totalizzato (fra Gruppo di Brindisi e Comandi Stazione di Brindisi, Ceglie Messapica ed Ostuni) 150 giornate di controlli, sottoponendo a verifiche 205 cacciatori.

A conclusione delle attività, sono stati contestati 7 illeciti amministrativi, in violazione della Legge Regionale 27/98; gli illeciti penali rilevati sono stati 6, ai sensi della Legge 157/92, aggravati, in una fattispecie, da porto abusivo di arma da fuoco, resistenza a pubblico ufficiale, con arresto in flagranza di reato.

L’ esercizio di porto abusivo di arma da fuoco è stato contestato in tre casi, nei territori di Ceglie Messapica, San Michele Salentino e Fasano.

Di tutta l’ attività di contrasto al bracconaggio è stato dato puntuale riscontro alla Prefettura, che ha mostrato particolare vicinanza e sensibilità alla tematica.

BrindisiOggi

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