MESAGNE – Sarebbe guasta la videocamera puntata su piazza Orsini del Balzo, a cura del Comune di Mesagne e installata a soli fini turistici e che avrebbe invece potuto dare informazioni sui danni perpetrati al basolato della piazza barocca, scoperti ieri dai volontari di Terra di Mesagne.
A comunicarlo, è il tecnico che si occupa dei sistemi informatici per il comune messapico, l’ingegnere Angelo Capodieci. La webcam, infatti, era installata per rendere visibile un angolo del centro storico, forse il più bello, anche ai mesagnesi che vivono all’estero. La telecamera, da tempo fuori uso, andrebbe sostituita.
Diversi sono stati i cittadini che hanno sperato nel funzionamento della telecamera puntata sulla piazza per poter avere qualche risposta sull’identità degli autori delle scritte con le bombolette di spray nero che hanno rovinato il basolato, sebbene non potesse contare su una risoluzione ottimale, data la distanza e la qualità della webcam stessa.
Eppure, in un momento così triste per chi ama la propria città, perdersi d’animo e arrendersi dinanzi a gesti simili è l’ultima cosa da fare. Reagire si può.
“Le ferite inferte alla Città dall’inciviltà e dall’ignoranza che hanno raggiunto il culmine con lo sfregio di piazza Orsini possono essere rimarginate – hanno scritto i soci di PromoCultura, che da tempo si occupano della promozione dei beni architettonici e culturali di Mesagne – Noi conosciamo un modo per farlo e lo facciamo quotidianamente. Questa mattina (domenica 10 gennaio, NdR) la nostra guida Elisa ha accompagnato un numeroso gruppo di turisti a visitare il Castello e il Museo e come succede ogni volta i visitatori sono rimasti davvero colpiti dalle straordinarie bellezze che la nostra Città custodisce. Ciò conferma per l’ennesima volta che una Mesagne diversa è possibile dove la bellezza, la cultura e la storia possono essere strumenti di educazione per tutti, in particolare per i più giovani.
Ancora una volta oggi abbiamo avuto conferma che è necessario, senza più esitare, prospettare uno sviluppo sociale, culturale e d economico tramite, anche, i nostri Beni Culturali. E’ ora di scendere in strada e operare concretamente. Amministratori e società civile possono fare tanto insieme”.
BrindisiOggi
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