OSTUNI- Violenza privata, simulazione di reato, lesioni aggravate. Sono questi i capi d’imputazione che hanno fatto finire ai domiciliari il 35enne C.M., con vari precedenti. L’uomo, lo scorso 25 gennaio, a Fasano, aveva tamponato violentemente, con la sua Bmw di grossa cilindrata, l’auto di un poliziotto in servizio presso il commissariato di Monopoli, dandosi poi alla fuga. Pochi minuti dopo la segnalazione di questo episodio da parte del commissariato di Monopoli ai colleghi del commissariato di Ostuni, un uomo a bordo di una Bmw, la cui descrizione coincideva con quella dell’incidente di Fasano, arrivava a tutta velocità al commissariato della Città Bianca.
Il conducente dell’autovettura dichiarò, nell’occasione, di essere stato vittima di una rapina. I poliziotti, però, essendo a conoscenza del tamponamento, impiegarono pochissimo tempo a smascherare la bugia raccontata dal 35enne, il quale ammise di aver inscenato la rapina ma fece cenno all’incidente da lui provocato. Gli agenti ostunesi, tra l’altro, già conoscevano C.M. Qualche giorno prima, infatti, l’uomo si era reso protagonista di un altro episodio: aveva telefonato alla sala operativa del commissariato di Ostuni chiedendo l’intervento della polizia poiché, a suo dire, aveva bisogno di aiuto.
Gli agenti, giunti sul posto rapidamente, trovarono solo una vettura Audi gravemente incidentata, abbandonata sul ciglio della strada. Grazie a un’accurata ricerca in zona, i poliziotti riuscirono a rintracciare il 35enne che, in stato confusionale, vagava nei pressi del complesso turistico di Rosa Marina. Condotto nel commissariato di Ostuni, C.M. aveva dato in escandescenze, inveendo minacciosamente nei confronti dei poliziotti che consegnavano l’Audi ai suoi genitori. Parlando coi parenti dell’uomo, è anche emerso che C.M. è affetto da problemi psichici, essendo già stato curato nei centri specializzati della Asl di Bari.
A conclusione delle indagini condotte dai commissariati di Ostuni e Monopoli, il gip del Tribunale di Bari, Michele Parisi, accogliendo la richiesta del pm Chiara Giordano, ha emesso il provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari, cui è stata data immediata esecuzione. Nel primo pomeriggio di ieri, grazie alle laboriose ricerche dei poliziotti, C.M. è stato rintracciato in un’abitazione di Capurso, in provincia di Bari, dove si trova, ora, agli arresti.
Maurizio Distante
Commenta per primo