BRINDISI- I proiettili della sparatoria di ieri pomeriggio in via Leonardo Da Vinci sono dello stesso calibro di quelli esplosi per ferire Christian Ferri due settimane fa. Ci potrebbe essere un collegamento tra tutte le sparatorie che nelle ultime settimane si sono verificate a Brindisi, ne sono convinti anche gli investigatori che stanno cercando di fare chiarezza sugli ultimi conflitti a fuoco che stanno creando grande preoccupazione tra la gente. Ieri pomeriggio intorno alle 15 un cecchino ha sparato nascondendosi dietro una vecchia cabina dell’Enel contro un auto in corsa. E’ accaduto al quartiere Sant’Elia a pochi metri da una scuola di calcio, tra i ragazzi che si recavano ai campetti da gioco. Non c’è stato nessun ferito, fortunatamente, ma i carabinieri che indagano sul caso hanno recuperato due bossoli e un proiettile di una calibro nove. Chi ha premuto il grilletto era appostato da tempo dietro la vecchia centralina. Un agguato in piena regola o un avvertimento, non si sa. Una cosa è certa, questa è la terza sparatoria in poche settimane, la quarta in un mese. Prima il conflitto a fuoco in piazza Raffaello, circa un mese fa, il 12 settembre scorso, i carabinieri hanno trovato diversi colpi di pistola e di kalashinokov esplosi contro un portone di un condominio e contro il balcone di una abitazione. Poi il ferimento di Stefano Borromeno, primo ottobre, al quartiere Sant’Angelo, alle 18 di una domenica pomeriggio, a pochi metri da un piazzetta dove giocavano i bambini. Tre giorni dopo un’altra sparatoria, questa volta tra quartiere Sant’Elia e la statale 613 direzione Brindisi-Lecce. Anche questa volta ci scappa il ferito. In ospedale finisce Christian Ferri ferito ad entrambe le cosce. Questa volta si spara di notte intorno alle due.
Dopo due settimane la scena si ripete, sparano ancora tra la gente, alle 15 del pomeriggio gli allenamenti ai campetti della Cedas sono in corso e i ragazzi continuano ad arrivare. Al cecchino poco importa, punta la pistola ed esplode contro una vettura in corsa almeno tre colpi, due forse vanno a segno, per il terzo la pistola probabilmente si inceppa e i carabinieri trovano il proiettile per terra tra i cespugli. Ed intanto in città cresce la paura e la gente comincia a temere che prima o poi ci scappi il morto.
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