BRINDISI- E’ tornato a casa Giuseppe Fiume, il 32enne brindisino ferito con un colpo di fucile a canne mozze dall’amico 29enne , Dioniso Livera, lo scorso 2 gennaio. L’uomo ,che era ricoverato presso il policlinico di Bari, dopo un lungo coma farmacologico e diversi interventi chirurgici , sta meglio al punto che i medici hanno ritenuto di poterlo dimettere e farlo tornare a casa.
L’inchiesta sul ferimento resta aperta. Fiume al suo risveglio dal coma ha raccontato la sua versione dei fatti agli investigatori, dichiarazioni sulle quali resta il totale riserbo.
Resta invece sempre quella la versione di Dionisio Livera che sin dal primo momento ha dichiarato che il ferimento è avvenuto accidentalmente.
Secondo la versione di Livera, Fiume, che stava svolgendo delle opere edili con il padre in una villetta a Sant’Elia, sarebbe entrato nel casolare affianco dove lui stesso si trovava per cercare degli attrezzi. Qui Livera stava maneggiando un fucile a canne mozze dal quale poi sarebbe accidentalmente partito il colpo che ha ferito l’amico all’addome. Preso dal panico Livera si è dato alla fuga.
Livera al momento è accusato di detenzione illegale di armi e di sostanze stupefacenti. Nel casolare, dove è avvenuto il ferimento i militari hanno trovato un borsone con una pistola, un passamontagna e dei caricatori oltre ad alcune piante di marjiuana. Livera ai militari raccontò di aver rivenuto il borsone con le armi sulla spiaggia, una versione che gli investigatori stanno ancora verificando.
BrindisiOggi
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