Spaccio di droga ed estorsioni, sei persone in manette. A capo della banda “Rosy Abate”

BRINDISI- Spaccio di droga ed estorsioni, sei persone in manette. A capo della banda “Rosy Abate”. Nel corso della notte, è stata eseguita, da personale della Questura di Brindisi, coadiuvato dai Reparti Prevenzione Crimine di Lecce, Bari e San Severo nonché con l’ausilio di unità cinofile, un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Gip del Tribunale di Brindisi nei confronti di 6 persone, di cui 5 in regime di custodia cautelare in carcere e una in regime di custodia domiciliare, resesi responsabili dei delitti di detenzione, spaccio di sostanza stupefacente e di estorsione.

L’attività di indagine del locale Commissariato di Polizia di Ostuni ha consentito di smantellare un gruppo criminale di notevole spessore delinquenziale dedito alla commissione di reati di cessione, vendita, spaccio di sostanze stupefacenti e di intimidazioni poste in essere con un metodo “intimidatorio-estorsivo” al fine di conseguire il profitto delle precedenti cessioni di sostanze stupefacenti.

L’attività di indagine è stata denominata “ROSY ABATE”, così come si fregiava farsi chiamare  in modo autocelebrativo Maria Moro, destinataria della misura custodiale in carcere,  facendo chiaro riferimento al nome della protagonista della famosa fiction televisiva andata in onda sulla rete nazionale qualche tempo fa.

Il gruppo criminale ha dimostrato un alto livello di organizzazione, con ruoli ben delineati per ogni concorrente. Le intimidazioni poste in essere per recuperare le somme dovute dagli acquirenti della sostanza stupefacente, si sono concretizzate in minacce di notevole intensità, dalla minaccia di  impossessarsi dell’autovettura del debitore, alla minaccia di incendiare la stessa, passando alle vie di fatto con vere e proprie aggressioni fisiche di brutale intensità.

Le indagini hanno avuto origine dalle investigazioni conseguenti all’esecuzione di una misura coercitiva della custodia cautelare in carcere eseguita nei confronti di uno degli odierni indagati, per reati della stessa indole rispetto a quelli oggetto della presente attività di indagine.  L’approfondimento investigativo, sin dalle prime battute, ha consentito di appurare che, Donato Greco, seppure già in regime di custodia cautelare in carcere, ha continuato a portare avanti l’attività illecita di spaccio di stupefacenti, del tipo cocaina ed eroina, avvalendosi della fedele e fattiva collaborazione della compagna Maria Moro. Le indagini hanno fatto luce altresì sulla rete di “pusher” posti alle dirette dipendenze della coppia Greco/Moro, nonché sui soggetti che avevano il compito di recuperare i crediti avanzati dalla medesima coppia nei confronti di acquirenti-debitori, con l’utilizzo di minacce/violenze caratterizzanti il metodo intimidatorio-estorsivo posto in essere nei confronti dei debitori e/o morosi nel pagamento.

In sostanza, è emerso un gruppo criminale con una leadership riconosciuta e indiscussa, costituito da soggetti con compiti esecutivi, quali pusher e incaricati di recuperare in maniera forzosa i crediti anche mediante finalità estorsive.

Il gruppo criminale è così costituito:

Donato Greco, 50 anni, ostunese, considerato il capo del gruppo che, nonostante fosse, durante l’attività investigativa in carcere, impartiva direttive alla compagna Maria Moro su come condurre il traffico illecito, sui fornitori a cui rivolgersi, sulle azioni intimidatorie-estorsive da porre in essere e sui soggetti da interessare a tal fine;

 Maria Moro, 48 anni, ostunese, dopo la sottoposizione a misura cautelare del compagno Donato Greco, ha condotto le operazioni di traffico illecito di sostanze stupefacenti e di recupero crediti, in sostituzione del medesimo, secondo le direttive di quest’ultimo;

Rocco Cantoro, 37 anni, ostunese, uomo di fiducia della coppia che coadiuvava la MORO nell’attività illecita e poneva in essere condotte estorsive per recuperare le somme a credito della stessa coppia;

Francesco Cirasino, 38 anni, ostunese, uomo a cui veniva affidata l’attività di “recupero crediti” che lo stesso poneva in essere con condotte estremamente violente;

Fabio Giuseppe Farina, 29  anni, ostunese, con il ruolo di “pusher” alle dirette dipendenze della coppia autore di plurime cessioni di sostanze stupefacenti;

 Martino Barba, 50 anni, cegliese, protagonista di plurime cessioni di sostanza stupefacente, in continuo e costante collegamento con il gruppo di Ostuni.

La notevole caratura criminale di Greco, dimostrata dagli allarmanti precedenti penali, unitamente alle risultanze emerse complessivamente dall’attività di indagine, conferisce una rilevanza di notevole pregnanza al gruppo criminale capeggiato dallo stesso, dedito alla trattazione di notevoli quantitativi di sostanza stupefacente, destinata ai comuni di Ostuni, Ceglie Messapica e viciniori e capace di intessere rapporti con altre reti criminali, operanti anche in altre regioni, come dimostrato dall’arresto in flagranza della Moro e del Cantoro nel marzo del 2020 di ritorno dal capoluogo campano con un consistente quantitativo di cocaina. Altro aspetto di rilievo che conferisce maggior pregnanza è la frequenza con cui il gruppo criminale ricorre al metodo “intimidatorio-estorsivo” nei confronti dei soggetti debitori/morosi nei pagamenti dei debiti di droga.

L’operazione svolta dalla Polizia di Stato di Brindisi testimonia, ancora una volta, l’impegno della stessa nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti a tutela della collettività.

BrindisiOggi

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*