Soldi spariti, Consales incontra il ministro: “Dopo le ferie un tavolo tecnico sulle bonifiche”

ROMA- Faccia a  faccia Consales Orlando. Sindaco e ministro per discutere delle bonifiche alla zona industriale di Brindisi. Per capire dove sono finiti i 25 milioni di euro versati dalle industrie del territorio al ministero dell’Ambiento poi spariti nel nulla una volta finiti in quello che è stato denominato fondo Letta. L’incontro tra il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales e il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando è avvenuto ieri presso il ministero. Consales era accompagnato dal senatore del pd Salvatore Tomaselli.

Sul tavolo la questione ambientale Brindisi: la bonifica dei terreni e della falda, i soldi scomparsi, e la bonifica dell’area di Micorosa. Il primo cittadino è riuscito a strappare un impegno preciso quello di convocare subito dopo le vacanze un tavolo tecnico al ministero per affrontare il caso Brindisi. “E’ stato un incontro breve ma fattivo- spiega Consales- un confronto positivo. Il problema non è di natura politica ma tecnica.  Il ministro interrogherà il suo collega al Tesoro per capire che fine hanno fatto i soldi di Brindisi. Ora attendiamo la convocazione”.

Intanto nella giornata di ieri i senatori del Pdl Vittorio Zizza e Pietro Iurlaro  insieme al presidente della Commissione Ambiente, Giuseppe Marinello, e ad altri senatori del pdl hanno presentato un’interrogazione in Senato “ in merito alla necessità di urgenti iniziative per la reintegrazione delle risorse destinate alla bonifica del SIN (sito di interesse nazionale) di Brindisi dopo che, per motivi di carattere tecnico, le risorse a suo tempo destinate a tale scopo sono finite fuori dalla disponibilità del Ministero dell’Ambiente”. “Riportiamo questa notizia, oltre che per l’importanza del tema- affermano i due senatori azzurri- anche per segnalarla al segretario generale della Uil Brindisi, Antonio Licchello, in risposta alla sua nota di denuncia su un presunto disinteresse da parte della Commissione Ambiente del Senato rispetto alle problematiche ambientali del brindisino. Al contrario noi rappresentanti del territorio in Parlamento siamo impegnati per l’effettivo risanamento ambientale del SIN di Brindisi”.

“Inoltre, come affermato nella stessa interrogazione, ci stiamo muovendo – continuano i rappresentanti azzurri – per far sì che a livello nazionale vi sia una disciplina certa in merito alla destinazione effettiva dei risarcimenti da danni ambientali ai necessari interventi di bonifica dei territori. Calcoli attendibili quantificano in circa nove milioni gli italiani che vivono in zone inquinate a causa della presenza di attività industriali e in circa 1.200 il numero di connazionali che ogni anno muoiono a causa dei veleni industriali liberati nell’aria, nell’acqua e sui terreni. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, in Italia vi sono 622 stabilimenti industriali che presentano motivi di preoccupazione per il loro impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. Particolarmente delicata è la situazione dei 57 Sin (dove a seguito della dismissione di attività industriali pesanti si registra la presenza di sostanze inquinanti di varia natura e pericolosità con i conseguenti rischi di contaminazione di suolo, sottosuolo, acque di falda e di superficie) che sono localizzati in tutto il Paese. Questo il quadro di riferimento globale di cui abbiamo piena consapevolezza e rispetto al quale consideriamo una nostra priorità promuovere concreti interventi parlamentari”.

 BrindisiOggi

 

 

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