FASANO- Svuotavano le casse della società per riempire i loro conti correnti personali, nascondendo, così, i reali guadagni dell’impresa al fisco. I militari della Guardia di Finanza di Fasano, agli ordini del capitano Biagio Palmieri, hanno concentrato i loro sforzi investigativi su una società a nome collettivo operante nel ramo della commercializzazione di materiali edili, scoprendo il meccanismo con cui i tre soci che componevano l’organigramma della ditta versavano, senza alcuna giustificazione, sui propri libretti bancari grossa parte degli introiti fatti con la loro attività. Così facendo questi soldi sparivano.
I conti della ditta, infatti, da un punto di vista fiscale, sembravano ineccepibili: dal 2009 al 2011, infatti, le dichiarazioni rese al fisco dai contabili dell’azienda erano in regola seppur sottodimensionate e i tre imprenditori dichiaravano redditi inferiori al 8000 euro a testa. I finanzieri, a seguito di controlli incrociati tra i movimenti di capitali e le giacenze di magazzino, hanno scoperto volumi d’affari ben maggiori, con ricavi non dichiarati per circa 1 milione e 200mila euro e un’evasione fiscale di Iva stimata in circa 200mila euro. Il rappresentante legale della società, uno dei tre soci, è stato anche denunciato all’autorità giudiziaria dagli uomini di Palmieri per dichiarazione infedele poiché, relativamente al controllo fiscale del 2011, l’evasione accertata dai finanzieri supererebbe i 51mila euro, facendo scattare l’accusa contestata. I controlli relativi agli altri anni, invece, non hanno dimostrato il superamento di questa soglia. Questo lascia pensare che i tre avessero anche calcolato questa evenienza per non incappare nella denuncia. A quanto pare, però, almeno per il 2011, hanno sbagliato a far di conto.
Maurizio Distante
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