CEGLIE MESSAPICA – Un vero e proprio bazar della droga è stato smantellato nelle campagne di Ceglie Messapica, stamattina all’alba, dagli uomini del commissariato di Ostuni, agli ordini del vicequestore aggiunto Francesco Angiuli. I poliziotti hanno arrestato Adriano Bellanova, 20enne incensurato di Ceglie, per detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo eroina, hashish e marijuana, furto aggravato e violazione di domicilio.
L’operazione si inquadra in un più ampio scenario investigativo che interessa anche i furti avvenuti nel recente passato in case rurali della zona. Nel dettaglio, gli uomini coordinati da Angiuli hanno sequestrato al giovane 4 chilogrammi di hashish, mezzo chilo di eroina e 100 grammi di marijuana, per un totale di 4 chili e 600 grammi di stupefacenti oltre a tutto il materiale utile al confezionamento in dosi e alla conservazione della droga: carta stagnola, cellophane, buste in plastica, nastro isolante di vari colori e da imballaggio, vasetti in vetro dotati di chiusura ermetica.
Bellanova custodiva stupefacenti e armamentario vario in contrada Gorgole-Farfara, agro di Ceglie Messapica, in un garage di una villa rurale disabitata. Le indagini erano scattate in seguito ad alcune segnalazioni di movimenti strani nei pressi di alcuni casolari della zona sopraindicata. In uno di questi stabili, disabitato, si verificavano strane situazioni, secondo le segnalazioni, che avevano come protagonista un giovane di circa 20 anni, non abitante in quella contrada, il quale veniva continuamente raggiunto da un gran numero coetanei, per lo più ostunesi e degli altri centri vicini.
Il contenuto delle informazioni fornite ai poliziotti ha trovato puntuale riscontro in alcuni servizi di polizia giudiziaria operati, nella zona, nelle ultime settimane: un misterioso andirivieni di giovani popolava quelle vie di campagna di solito deserte. Tutte le auto, poi, si fermavano qualche minuto nei pressi di un casolare per poi ripartire verso i paesi da cui provenivano. Appostatisi nei pressi dello stabile rurale, i poliziotti hanno potuto registrare quel che accadeva: i giovani si recavano al casolare da dove, in un secondo momento, veniva fuori Bellanova che si recava nel garage della villa di fronte da dove prelevava qualcosa che avrebbe consegnato a chi lo attendeva ancora nel casolare. Dopo aver verificato più volte questo sistema, gli uomini di Angiuli hanno fermato Bellanova proprio mentre apriva la porta del garage: a una prima perquisizione personale, i poliziotti hanno trovato addosso al giovane 10 grammi di eroina suddivisa in dosi. Proseguendo il controllo nel garage, le forze dell’ordine hanno trovato, ben occultati in una credenza, 4 chilogrammi di hashish, mezzo chilo di eroina nascosto in un vecchio frigorifero ormai in disuso e tutto il necessaire per il confezionamento e la conservazione degli stupefacenti.
I poliziotti hanno anche perquisito il casolare dal quale il giovane faceva la spola verso la villa disabitata col garage-deposito: il controllo dello stabile, in cui Bellanova è risultato ospite della famiglia di un noto sorvegliato speciale, in questo caso, ha dato esito negativo. Dagli accertamenti è emerso che Bellanova utilizzava come nascondiglio il garage della casa disabitata, essendo riuscito a realizzare doppioni delle chiavi originali all’insaputa del nipote del proprietario, amico di Bellanova e ignaro del disegno criminoso che quest’ultimo stava ponendo in essere, nel trasformare la casa dello zio, in corso di identificazione, in centrale di spaccio.
Il pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Brindisi, Manuela Pellerino, ha seguito costantemente l’evoluzione della situazione e, secondo quanto ricostruito dalla polizia di Ostuni, ha dato disposizione che Bellanova fosse arrestato e associato al carcere di Brindisi perché ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo eroina, hashish e marijuana, furto aggravato e violazione di domicilio. Bellanova è difeso dall’avvocato Cosimo De Leonardis del foro di Brindisi.
BrindisiOggi
Commenta per primo