Sit in di protesta contro Axa Gial Plast,”Rapporti azienda – dipendenti inaccettabili”

MESAGNE – Sit in di protesta contro Axa Gial Plast,”Rapporti azienda – dipendenti inaccettabili”

È stato un sit in di protesta in cui il sindacato Cobas ha voluto rimarcare la propria vicinanza alle questioni, delicate e spinose, che riguardano i rapporti tra l’Axa Gial Plast, azienda che gestisce l’appalto della raccolta e smaltimento dei rifiuti a Mesagne, e i suoi dipendenti.

I presenti e i passati. Ne è una prova la storia dell’ex precario Antonio Bianchetto: una sentenza del tribunale di Brindisi gli ha riconosciuto il diritto alla precedenza ad essere assunto come lavoratore stagionale, eppure resterebbe a casa in favore di altri. L’appuntamento era in via Roma, davanti al municipio di Mesagne, per invitare l’amministrazione a

sit in cobas mesagne“I rapporti tra azienda e lavoratori sono inaccettabili: sono stati presi provvedimenti disciplinari – dichiara Bobo Aprile – nei confronti dei dipendenti che non hanno voluto fare gli straordinari. Per l’azienda, si lavora a recupero, mentre per legge devono essere pagati a parte” Attraverso questo meccanismo, per i Cobas i costi del capitolato d’appalto ricadrebbero sui lavoratori.

Altro nodo importante è quello relativo alla piattaforma ecologica di via Murri, alla zona industriale, piena di percolato. “È stato richiesto un intervento al servizio per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spesal), perché verifichi le condizioni della piattaforma. Per noi, l’unica strada da percorrere è quella dei controlli, che dovrebbe essere percorsa anche dall’amministrazione comunale, che spende fior di milioni di euro per il capitolato d’appalto – sostiene Aprile – L’Axa-Gial sta conducendo una gestione del servizio disastrosa. Invitiamo caldamente l’amministrazione a prendere una posizione sull’argomento, ma quel che ci preme è che si conosca la storia di Antonio Bianchetto: ora che si comincia a parlare di un appalto del servizio della raccolta e smaltimento rifiuti per 10 anni, abbiamo paura che scatti la corsa alla sistemazione di qualcuno”

Agnese Poci

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