BRINDISI- Tre i casi che sarebbero stati riscontranti degli agenti della Digos di Brindisi sino a giugno 2013. Almeno tre i pagamenti che sarebbero avvenuti con soldi contati invece che con assegni circolari, come prevede la legge antiriciclaggio quando viene superata la soglia di 1000 euro. Pagamenti avvenuti con modalità illecite non previste dalla legge questa l’accusa ipotizzata.
Rate di oltre 5mila euro ciascuna pagate ad Equitalia per un debito personale del sindaco Mimmo Consales che ammonta a circa 300 mila euro. Un’indagine articolata, complicata, tecnica , che avrebbe trovato però molti riscontri nei documenti e non solo. Secondo le indagini degli agenti diretti dal vice questore Vincenzo Zingaro, coordinati dai pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani, in diversi casi il sindaco, il componente del suo staff Cosimo Saracino e Massimo Vergara, commercialista di una nota azienda dei rifiuti, avrebbero pagato presso gli uffici di Equitalia il debito rateizzato con denaro contate. L’ex direttore di Equitalia Giuseppe Puzzovio avrebbe accettato il pagamento e nello stesso tempo avrebbe indotto alcuni suoi dipendenti a cambiare presso banche di loro conoscenza il denaro in assegni circolari. Per questo l’ex direttore, da poco trasferito a Bari, è accusato oltre che di riciclaggio e ricettazione anche di concussione. Mentre per Consales, Saracino e Vergara si ipotizzano i reati di riciclaggio e concussione, per il sindaco anche quello di abuso d’ufficio.
Lu.P0.
Commenta per primo