Sindacati contro l’aumento Tari: “Tariffe esagerate e inique, famiglie in difficoltà e i negozi chiuderanno”

BRINDISI- Sindacati contro l’aumento della Tari a Brindisi. “Le nuove tariffe relative alla Tari approvate dal Comune di Brindisi sono esagerate e inique.”, lo dicono i segretari di Cgil Cisl e Uil, Michele Almiento, Piero De Giorgio e Tonino Licchello.

Le organizzazioni sindacali sottolineano che mentre da mesi la cittadinanza evidenzia tutte le carenze di un servizio  essenziale sia sul piano igienico-sanitario sia del decoro cittadino, arriva sulle famiglie una stangata che non tiene assolutamente conto che il disagio economico non è una condizione che riguarda solo le 700 famiglie che sono state esentate ma un fenomeno ben più vasto accentuato in modo drammatico da una crisi economica senza fine. Escludere solo coloro i quali hanno un reddito inferiore ai 2000 euro l’anno non è assolutamente sufficiente.  Per tutti i cittadini che  hanno  un reddito di 3000 o 4000 euro l’anno, che  percepiscono pensioni al minimo, o quanti sono in cassa integrazione o in mobilità con a carico una famiglia,  non si è pensato ad altro se non a fargli pagare più del doppio dell’anno scorso.

“Cosa c’è di equo in tale decisione?- chiedono i segretari- Non possono essere sempre le fasce più deboli a rimpolpare le casse degli Enti. Sul tema dei rifiuti sono tante le criticità: manca un piano Regionale che preveda la chiusura del ciclo anche per la nostra provincia. Non si riesce ad implementare seriamente la raccolta differenziata tant’è  che rispetto al recente passato si è fatto un grosso passo indietro.”

I sindacati denunciano la mancata  voglia di coinvolgimento sulle scelte in questo tema. “Tutto ciò è inaccettabile- concludono- e lo diciamo  immedesimandoci in quelle persone, e sono tantissime, che vorrebbero pagare ma che proprio non ce la fanno più. Come pure dobbiamo dire che questa decisione porterà come conseguenza la chiusura di molte attività commerciali.  Occorre trovare soluzioni diverse che non debbano sempre e solo scaricare i bilanci in rosso sui cittadini, avversati peraltro da tante e tante tasse nazionali, regionali e locali, per finire ai veri e propri balzelli quali quelli dell’Arneo ricevuti da moltissime persone a fronte di bonifiche di canali mai effettuate o effettuate parzialmente e magari male.”

Insomma sindacati contro la decisione della politica, ma su facebook scoppia la polemica, in maggioranza siede il figlio di Tonino Licchello, segretario generale Uil. E lui all’aumento dei rifiuti non si è opposto.

1 Commento

  1. La TASSA è il compenso che un cittadino versa nelle casse comunali a fronte di un servizio ricevuto. Finchè questa mescolanza, che risponde alle sigle più fantasiose ed astruse inventate dagli amministratori, verrà usata solo per mettere le mani nelle tasche dei cittadini fino a soddisfacimento delle necessità comunali, non sarà mai equa. p.s.: non si capisce perchè il figlio Licchello dovrebbe pensarla come il padre Licchello!

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