Simone Simeone, ecco chi è il dirigente che ha mandato in tilt il sindaco

 BRINDISI – (da Il7 Magazine) Ha messo in crisi l’amministrazione Rossi, lui esperto di numeri e di enti in pre dissesto ha mandato in tilt la giunta di centrosinistra tanto che per risolvere la questione arriverà al Comune di Brindisi, per la prima volta, un commissario ad acta.  Un dirigente irremovibile, che fa da cane da guardia ai conti dell’ente, che in tutti questi mesi non si è mai lasciato convincere dalla politica. Non ha ceduto neanche davanti agli attacchi o ai comunicati stampa dell’amministrazione che facevano ricadere su di lui  la responsabilità dei tagli e delle scelte.

Chi è Simone Simeone, il dirigente ai Servizi finanziari che ha espresso parere negativo allo schema di bilancio redatto dal sindaco e i suoi? È nato a Taranto 44 anni fa, una laurea in Economia e Commercio conseguita all’Università di Bari con il massimo dei voti. È arrivato al Comune di Brindisi a dicembre 2018, sei mesi dopo la vittoria delle elezioni di Riccardo Rossi. Non si mai trasferito in città, ogni giorno va avanti e dietro da Taranto. Ha partecipato al bando ed ha vinto il concorso in mobilità. Già dirigente ai Servizi finanziari in diversi comuni pugliesi, con esperienze in amministrazioni di centrosinistra come di centrodestra, passando per le liste civiche. Un tecnico puro, di poche parole, poche confidenze, e con le idee chiare.

 Era stato dirigente ai Servizi finanziari del Comune di Taranto durante l’amministrazione di Ippazio Stefano e prima di venire a Brindisi era stato a  Massafra nei mandati dei sindaci Martino Tamburrano e Fabrizio Quarto. È stato anche dirigente della società di riscossioni tributi Soget.

È un esperto di enti in crisi finanziaria con particolare riferimento al dissesto. Per questo è stato nominato componente della commissione straordinaria di liquidazione del dissesto del Comune Montescaioso nella provincia di Matera. E attualmente ricopre l’incarico di vice presidente nazionale dell’Ardel, associazione ragionieri enti locali. La sua firma è sotto a numerosi articoli pubblicati sul Sole24Ore ed ha redatto un commentario al Testo Unito in merito agli enti locali in predissesto e dissesto. Insomma un lungo e corposo curriculum che lo presenta come un esperto e studioso della materia finanziaria.

È arrivato a Brindisi consapevole della difficile situazione, d’altronde è stato lui a scegliere di trasferirsi. Ma la realtà che si  è appalesata si è mostrata più complicata, i numeri erano ben diversi dalla reale situazione dei conti pubblici. C’era polvere sotto alcuni tappeti. E i conti non tornavano. Una sfida per lui che si era proposto di raggiungere tre obiettivi: risanare i conti del Comune,  internalizzare la riscossione dei tributi, e riorganizzare i software per attivare i servizi al cittadino. Lo scopo era quello di portare Brindisi a livello di un comune del nord. Ma durante il cammino si è messa di traverso la questione finanziaria, il piano di pre dissesto e il suo pedissequo rispetto necessario ed essenziale per far quadrare i conti  e giungere al risanamento. Ed è proprio su questo che si è arrivati alla rottura con il sindaco Rossi e la sua giunta. In tutti questi mesi Simeone ha scritto fiumi di relazioni al sindaco per richiamare al rispetto di quel piano approvato e voluto dalla maggioranza di centrosinistra. Il dirigente ha contestato il fatto di non aver rispettato i tagli approvati e previsti nel piano. Sino ad arrivare ad esprimere parere negativo sul bilancio di previsione fatto dal sindaco. Due sono le contestazioni principali segnalate nel parere da Simeone: l’aver inserito tra le entrate un milione di euro che dovrebbe dare l’Ager (l’agenzia per la gestione dei rifiuti) al Comune di Brindisi per la discarica di Autigno, e le risorse stanziate per Multiservizi.  Nel dettaglio il dirigente fa notare che non è possibile far affidamento su un’entrata di un milione di euro solo sulla base di una “proposta di accordo di programma tra Ager, Regione Puglia e Comune”, per tale cifra infatti non esiste ancora un atto concreto, un accordo definitivo. Altra questione è Brindisi Multiservizi, la società totalmente di proprietà del Comune. Questa per far quadrare il bilancio ha previsto introiti per 7milioni di euro, ma il Comune nel suo bilancio ha stanziato per la società risorse per 5milioni. Considerando che il Comune di Brindisi è l’unico committente bisognerebbe segnalare tagli per due milioni di euro. Insomma anche qui i conti non tornano.  Il bilancio di Bms è parte integrante del bilancio comunale.  La storia di Multiservizi è vecchia, tra maxi stipendi e funzioni strapagate. Qualcuno ci ha provato a fare qualche taglio, ci provò l’allora sindaco Consales, ma senza molti risultati. Le vicende occupazionali di quella società hanno sempre avuto un peso sull’azione politica di tutte le amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi 15 anni.

Per capire cosa accadrà a palazzo di città bisognerà attendere l’arrivo del commissario ad acta. Nel frattempo nella maggioranza si consumano i passaggi per la scelta anche della nuova giunta. Non c’è altro tempo da perdere, l’esecutivo Rossi ha due posti vacanti dopo le dimissioni di Roberto Covolo e quelle di Cristiano D’Errico. Nuove forze politiche dovrebbero entrare nella squadra di governo, le stesse che dovranno poi assumersi la responsabilità dell’approvazione del bilancio di previsione. All’interno della maggioranza scalpitano per un posto in giunta il gruppo ex Leu di Alessandro Antonino, quello di Italia Viva, e anche quello di Ora tocca a noi. Consiglieri che sino ad oggi hanno sempre appoggiato Rossi. Dalla maggioranza sono ormai fuori Antonio Elefante (Pd), Marco Vadacca (ex Bbc), e resta un punto interrogativo su Giuseppe Massaro, sostenitore del consigliere regionale democratico Fabiano Amati, che negli ultimi tempi è stato molto critico con Rossi.

Cosa ne sarà  invece del dirigente ai Servizi Finanziari? A quanto  pare c’è poco da fare. Il Testo unico degli enti locali prevede che per garantire l’autonomia di queste figure, nello svolgimento della loro funzione di controllo degli equilibri e delle finanze, non possono essere spostate. La rimozione può avvenire solo per gravi e specifiche violazioni.

Lucia Portolano

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