Sicurezza stradale, troppe strade della provincia a rischio incidenti. Ecco la mappa

BRINDISI – Le morti di Amil, Alexandra e Gabriela sono solo le ultime di un infinito corollario fatto di sangue che tinge le strade del rosso del sangue delle vittime. Proprio su quelle strade, fatte di asfalto, segnali, lampioni, guardrail, ogni giorno si spostano decine di migliaia di brindisini che, spesso, rischiano di trovarsi coinvolti in incidenti, più o meno gravi, causati dai motivi più vari. È lungo, lunghissimo, infatti, l’elenco delle strade che rigano la provincia di Brindisi periodicamente alla ribalta delle cronache a causa di incidenti, botti, schianti e affini, mortali e non. Molto spesso, c’è da dire, le cause di questi tragici eventi sono da ricercare nella condotta poco ortodossa di chi si mette al volante: a nulla sembrano valere i moniti, gli inviti alla prudenza, le multe, le patenti ritirate dalle forze dell’ordine che cercano di arginare i comportamenti più sconvenienti e, con una costanza che sfiora l’incredibile, le statistiche delle vittime della strada continuano a ingrossarsi.

incidente fasano2Altre volte, però, sono le condizioni in cui le strisce d’asfalto si presentano a creare più d’un problema anche al più disciplinato dei piloti. Basta sedersi al volante di un’automobile e percorrere in maniera quasi casuale le vie che collegano i 20 paesi della nostra piccola provincia per scoprire i mille difetti dei manti che ci permettono di spostarci da un punto all’altro del territorio. Non solo usura dell’asfalto dovuta al tempo e alla mancanza, a volte cronica, di manutenzione ma anche evidenti errori in fase di progettazione, segnaletica carente o mancante, scarsa illuminazione e tanti altri nei si possono incontrare in una piccola gita in auto nel brindisino.

incidente san micheleStando a una poco piacevole e parziale statistica riferita ai casi di cronaca peggiori, le strade più pericolose del circondario e, conseguentemente, quelle sulle quali fare più attenzione al volante, sono: la Mesagne – San Pietro Vernotico, piena di curve e con l’asfalto da rifare; la Mesagne – San Donaci, una lunga lingua dritta ma col manto pieno zeppo di asperità; la Latiano – Mesagne, un rettilineo lungo 6 chilometri costellato di dossi, stretto e scarsamente illuminato; la Latiano – Oria, una delle strade più tristemente famose della provincia, con un lungo rettilineo che si conclude da ambo i lati con due curve molto pericolose, in prossimità delle quali si arriva, di solito, a forte velocità con l’altissimo rischio di finire fuori strada con conseguenze incidente mortale ceglie messapica san michelenefaste; la Ostuni – Cisternino, salendo verso la Valle d’Itria, stretta, piena di curve e saliscendi; la Ostuni – Francavilla Fontana, priva di guardrail; la Torre Santa Susanna – Erchie, forse la più breve ma piena di buche e priva di segnaletica; la Torre Santa Susanna – Mesagne, che presenta un incrocio pericoloso in corrispondenza del quale si verificano molti incidenti, anche gravi; la Francavilla Fontana – Ceglie Messapica, con la carreggiata particolarmente stretta; la Francavilla Fontana – Villa Castelli, puntellata da ulivi prossimi al ciglio della strada ma senza guardrail; la San Pietro Vernotico – Campo di Mare, troppo stretta e pericolosa nei periodi estivi, quand’è più trafficata; la San Pancrazio Salentino – Mesagne, piena di curve e priva di guardrail; la San Pancrazio Salentino – Torre Lapillo, con gli stessi problemi della strada che porta a Campo di Mare; a Carovigno c’è via San Donato, con scarsa segnaletica; la Fasano – Cisternino, troppe curve e ancora scarsa segnaletica; la Savelletri – Torre Canne, altra strada “vacanziera” troppo stretta; a San Donaci, via Tuturano, stretta e piena di curve; la San Donaci – San Pancrazio Salentino, dritta sì ma altrettanto stretta; la Brindisi – Tuturano, lungo la quale, negli ultimi tempi, molti sono stati gli episodi di cronaca verificatisi.

Un lungo rosario, insomma, anche se non tanto lungo quanto gli eventi luttuosi che si consumano, con una cadenza tragicamente costante, sull’asfalto delle strade provinciali, sempre più simili a trappole infingarde nelle quali è sempre più facile cadere. Stante così la situazione, quindi, gli inviti alla prudenza dovrebbero essere presi maggiormente sul serio: il rischio è già elevato di per sé, nel semplice atto di mettersi al volante, se poi ci mettiamo del nostro con un comportamento sconsiderato, la tragedia, senza il timore di passare per gufi, è davvero dietro l’angolo.

Maurizio Distante

2 Commenti

  1. In questo elenco credo sia sfuggita la san vito dei normani-Francavilla fontana. L’asfalto é ormai cosí liscio che una pioggerella é sufficiente per far perdere il controllo.Percorrendo quella strada si puó constatare quanti muri a secco sono danneggiati a causa delle auto che perdono aderenza.Spero che gli organi addetti alle verifiche prendano atto di questa situazione.

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