BRINDISI – La situazione delle luminarie cadute su corso Roma stanotte a Brindisi era stata oggetto di una comunicazione dell’Arpa Puglia proprio nella giornata di ieri (30 dicembre).
L’ente, tramite posta certificata, ha risposto alla Nuova Elettro Luminarie srl dei fratelli Fabrizio di San Donaci che, solo pochi giorni fa, aveva scattato diverse fotografie delle condizioni delle luminarie poste nei punti nevralgici di Brindisi e Tuturano. L’affidamento delle immagini ad un esperto, che ha effettuato una perizia stimata di parte, avrebbe fatto emergere, a firma dell’ingegnere Angelo Rovito, “una radicale violazione della disciplina del settore, con evidenti rischi alla pubblica incolumità dell’impianto di luminarie realizzato presso il Comune di Brindisi e la frazione di Tuturano”.
L’Arpa, non competente su questo specifico settore, ha così inviato la perizia al Comune e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi. Una lettera ricevuta in copia anche dal servizio Spesal dell’Asl e dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco della città.
Nella perizia firmata dall’ingegnere Angelo Rovito, si evincerebbero rischi per la gente. Il documento è sostenuto da ben 37 fotografie, di cui ve ne mostriamo alcune, scattate dalla ditta Nuova Elettro Luminarie srl: dalle immagini, si vedono cavi penzoloni e la mancanza di transenne dinanzi all’albero di Natale, che garantirebbe, come previsto dalla legge, una maggiore sicurezza per i cittadini.
La Nuova Elettro Luminarie srl di Angelo e Beatrice Fabrizio è la ditta che fu dapprima aggiudicataria di un bando che sarebbe stato concepito come un’indagine di mercato e che si è vista poi togliere l’affidamento del servizio di impiantistica delle luci. L’assegnazione definitiva andò alla ditta che da anni fornisce Brindisi delle luci per le feste, a fronte di un impegno di spesa di 67mila 710 euro, 16mila in più alla offerta economica più vantaggiosa proposta dalla società di San Donaci.
La ditta esclusa aveva già sollevato qualche dubbio sull’organizzazione della gara, “avviata con una semplice lettera di invito, in cui nulla era specificato, ad iniziare dalle caratteristiche del contratto, in assenza anche di una preventiva determina a contrarre di avvio della stessa gara a cui fare riferimento”, tanto da presentare un esposto alla magistratura. Ci sarebbero anche altre zone d’ombra su cui ci si starebbe già muovendo.
Ora, al faldone delle indagini, si aggiungono anche le luminarie cadute e una perizia che attesterebbe la pericolosità delle luci, che sarebbero state installate con l’ok dell’ufficio tecnico del Comune di Brindisi.
A.P.
Non credo, e comunque se non lo hanno fatto, spero lo facciano quanto prima a Brindisi ed in tutta Italia.Eliminando questo ufficio, rimasto ancora in Italia ed in qualche altro paese al mondo, si risparmierebbe una barcata di centinaia e centinaia di milioni.Queste sono le vere riforme, non le chiacchiere.
Ma a Brindisi dopo la Banca d’Italia e prima della Provincia e Capitaneria di Porto, han tolto la Prefettura ?