Si litiga ma nessun vuol tornare a casa: salta la mozione di sfiducia a Rossi

BRINDISI – (da il7 Magazine) Mentre il centrosinistra è alle prese con i malcontenti interni al Partito democratico per la nuova giunta Rossi, salta il tentativo di una parte dei gruppi di opposizione di presentare in consiglio comunale una mozione di sfiducia contro il sindaco. Si spacca il centrodestra: Forza Italia, Lega e Idea per Brindisi non si collegano all’incontro convocato in remoto tra le forze politiche di minoranza.  I tre partiti di centrodestra non partecipano alla riunione  che aveva come ordine del giorno la proposta di presentare in consiglio comunale una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Riccardo Rossi. Mancano così i numeri per portare la discussione in consiglio. La mozione per essere discussa in assise aveva bisogno della firma dei due quinti dei consiglieri. Quindi servivano tredici firme.

Alla riunione erano presenti Massimiliano Oggiano (Fratelli d’Italia), Umberto Ribezzi (Brindisi popolare), Carmela Lo Martire, Gabriele Antonino (Pri) e i tre consiglieri del Movimento 5Stelle Gianluca Serra, Tiziana Motolese, Paolo Le Grazie, ma c’era anche Antonio Elefante (ex consigliere di maggioranza) e seppur assente, aveva dato la propria disponibilità a firmare anche l’ex consigliere di Brindisi Bene Comune, Marco Vadacca. Mancavano invece Roberto Cavalera e Gianluca Quarta di Forza Italia, Ercole Saponaro della Lega e Luciano Loiacono di Idea.  E così il tentativo di mettere a votazione la fiducia al sindaco salta. Ancora una volta il centrodestra brindisino non si mostra unito. Una storia che ormai va avanti dal dopo Mennitti e che ha creato terreno fertile negli ultimi anni al centrosinistra. Non ci sarebbe condivisione sul metodo, ma a quanto pare neanche sui contenuti. Sicuramente pesa anche la distanza che Fratelli d’Italia ha preso a livello nazionale da Lega e Forza Italia, che al momento governano con Pd e Movimento 5Stelle.

 Il consigliere comunale della Lega Ercole Saponaro si dice pronto a sfiduciare subito Rossi ma a condizione che questa iniziativa parta dalla maggioranza, e quindi solo se ci fossero realmente i numeri. “Io non sono andato alla riunione dell’opposizione  – spiega Saponaro – perché non condivido una mozione di sfiducia che viene fatta solo per un tornaconto di visibilità politica di qualcuno, perché non essendoci le firme dei consiglieri di maggioranza  sarebbe bocciata in consiglio, e questo rafforzerebbe solo Rossi. Non intendo condividere l’iniziativa di Oggiano per legittimarlo come leader del centrodestra”.

Della stessa opinione sembra essere Idea per Brindisi. “Nessuna iniziativa è stata concordata tra le forze politiche del centrodestra – affermano il consigliere comunale  Loiacono e la segreteria cittadina di Idea – La nostra posizione nasce dalla consapevolezza che non riteniamo di diventare strumento o grimaldello per qualche consigliere comunale  di maggioranza che vuole utilizzare le forze politiche di opposizione per alzare il proprio prezzo verso il sindaco o peggio ancora per avere una propria visibilità. Se esistono, noi chiediamo agli ipotetici consiglieri di maggioranza – continuano da Idea -che vogliono essere protagonisti della caduta del Sindaco Rossi, che si rechino presso un notaio depositando una mozione di sfiducia, la firmino  per primi  e Idea per Brindisi non farà mancare la propria”.

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Massimiliano Oggiano si difende dagli attacchi. “Doveva essere un documento di tutti, non solo del mio partito- afferma il consigliere della Meloni – l’intento della riunione era quella di discutere se  mandare a casa un’amministrazione che ha fatto solo disastri. Dopo aver letto il documento programmatico preliminare del Pug  ne sono ancora più convinto. Non è altro che documento di protezione ambientale, con una  visione bucolica della città e del porto che verrà che trasformato in un oasi”.

Alla fine tutto si è concluso con un nulla di fatto, d’altronde è vero che in consiglio mancherebbero i numeri necessari per sfiduciare Rossi. Nessun consigliere comunale di centrosinistra ha intenzione di mandare via il sindaco, e quindi di tornare a casa e lasciare il governo della città. Restano comunque i malumori all’interno del Partito democratico, ma non abbastanza per far terminare prima la legislatura. I consiglieri democratici Nadia Fanigliulo e Giuseppe Massari hanno pubblicamente mostrato il loro malcontento nel merito di alcune questioni. I due hanno ribadito le ultime linee programmatiche condivise nel partito ed hanno sottolineato come queste siano lontane dalle ultime dichiarazioni rilasciate da Rossi. Una questione fra tutte quello dell’impianto a Gnl di Edison a Costa Morena, ma anche la gestione di altre vicende. Massaro per questo chiede di aprire una discussione all’interno del Partito democratico. Eppure all’esterno con l’annuncio dei nuovi punti programmatici sembrava che il partito avesse risolto i suoi problemi. Ma a quanto non è così. Il 30 marzo ci sarebbe stata anche un’accesa assemblea, in cui qualcuno avrebbe rivendicato la necessità che il Pd sia maggiormente rappresentato in questa amministrazione comunale. Insomma abbia un ruolo più forte e determinante. Resta scoperta ancora una delega che il sindaco Rossi dovrà assegnare ai democratici, dopo quella all’Università e politiche giovanili data a Giulio Gazzaneo di Ora Tocca a noi, e al Canile a Luana Mia Pirelli di Brindisi Bene Comune. Il sindaco è pronto ad assegnare una delega anche il Pd, ed è per questo che nel partito si sta individuando la persona per poi assegnare la delega di competenza. Intanto al malcontento di Fanigliulo e Massari si sarebbe aggiunto anche quello di Teodosio Prete, attuale presidente della commissione Bilancio che sarebbe pronto a lasciare la presidenza. E proprio sulle Commissioni consiliari si è aperto un dibattito. Con i nuovi assessori ci potrebbe essere una nuova distribuzione delle deleghe interne a questi organismi. Ma a parte qualche urla sui giornali, nessun consiglio di maggioranza, sarebbe interessato a tornare a casa.

Lucia Portolano

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