BRINDISI- Era all’estero quando gli è stata notificata la custodia cautelare ai domiciliari. Ieri sera si è consegnato spontaneamente il padre del ragazzino di 12 anni accusato di aver aggredito a martellate un 19enne che avrebbe abusato sessualmente di suo figlio. L’uomo accompagnato dal suo avvocato Gianluca Palazzo si è presentato in questura ma ha negato ogni addebito. “Non sono stato io ad aggredire quel ragazzo- avrebbe riferito l’uomo alla presenza del suo legale- e non l’ho mai incontrato.”
Nega tutto il padre del ragazzino. Secondo la sua versione dei fatti sarebbe stata un’altra persona a sostituirsi al bambino e a presentarsi al suo posto al nuovo incontro che il 19enne avrebbe fissato. Sarebbe stata un’altra persona quindi ad aggredire il liceale. Il padre del 12enne è stato arrestato dopo il riconoscimento del 19enne. Insomma due versioni contrastanti.
L’avvocato della famiglia del minorenne riferisce che la denuncia è stata presentata dopo che il padre ha ricevuto un messaggio minatorio dal padre del 19enne. Spaventati si sono rivolti al legale. La denuncia arriva a marzo. I fatti risalgono tra ottobre e novembre, pare che la famiglia per tutelare il bambino avesse avuto paura a denunciare tutto prima.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti con le indagini degli agenti della Squadra mobile il 19enne avrebbe adescato il minorenne attraverso un falso profilo su facebook, si sarebbe spacciato per una ragazza bionda. Da qui sarebbero partite delle conversazioni, “la donna” avrebbe promesso al bambino prestazioni sessuali, poi gli incontri, almeno tre. Ogni volta il ragazzino avrebbe incontrato il 19enne che si fingeva amico della donna e gli raccontava che li avrebbe raggiunti dopo. Si sarebbero consumati rapporti completi nel rudere all’interno del parco cittadino Cesare Braico. La madre del ragazzino scopre la chat. Qualcuno si sostituisce al bambino, prende appuntamento col liceale e si presenta all’incontro nei pressi dei garage di Appia Verde, quel qualcuno che per il 19enne è il padre del 12enne, lo aggredisce con un martello riducendolo in fin di vita. Era novembre, il ragazzo viene ricoverato in ospedale. Nella sua prima versione racconta di essere stato aggredito da alcuni extracomunitari, ma questa non convince gli investigatori. Poi il riconoscimento col padre del ragazzino.
Il giorno dell’arresto, venerdì scorso, è stato sequestrato il pc del 19enne. Secondo gli inquirenti ci potrebbero essere altri ragazzini coinvolti, ci sarebbe almeno un altro minorenne caduto nella rete.
Lucia Portolano
Non esiste la giustizia fai da te! Dov’era questo “vendicatore” invece di monitorare il figlioletto “sveglio”? Perché colpire così ferocemente un adolescente e non sporgere subito denuncia? Ora perché non si assume le sue responsabilità? Sa che era indagato e che sarà punito anche lui per aver usato falsi profili?? Ahhhh se potessi parlare!!