Si costituisce il comitato “No enfiteusi”, 14 i firmatari

SAN MICHELE SALENTINO – L’enfiteusi, il  diritto reale che attribuisce all’enfiteuta il diritto di godimento di un immobile dietro l’obbligo di pagare un canone e di migliorare il bene, sta rendendo difficile la vita a numerosi braccianti agricoli e piccoli proprietari terrieri della provincia, che si vedono recapitare richieste di pagamento a 3 zeri. Pur essendo scomparso dalla pratica, quindi, l’enfiteusi rimane nei codici di diritto, causando, a volte, controversie legali non di poco conto. Per questo motivo, a San Michele Salentino, si è costituito il comitato “No enfiteusi”.

«Da qualche tempo, ad alcuni piccoli proprietari terrieri del brindisino – si legge nel manifesto fondativo del comitato – viene richiesto il pagamento di un canone enfiteutico, preteso da alcuni eredi di un vecchio concedente. Il canone viene chiesto in base a contratti di cui spesso neanche si trova traccia e che, comunque, risalgono ad almeno 70 anni fa. Legalmente, i richiedenti ottengono un’ingiunzione di pagamento del canone degli ultimi 5 anni, le annualità precedenti sono prescritte, calcolato sulle migliorie apportate dal contadino-enfiteuta. Il problema riguarda molte decine di persone ed è, quindi, un problema anche politico». I firmatari del manifesto sono: Antonio Chirico, Giosafatta Argentieri, Vito Ligorio, Donato Lisi, Nicola Vitale, Luigi Musciu, Crocifisso Muri, Vincenzo Urso, Cosimo Nisi, Felice Ligorio, Vito Urso, Gerardo Racioppi, Giovanni Argentieri, Angelo Epifani. «Per questo si costituisce il comitato “No enfiteusi” per difendere i propri diritti, organizzandosi in sede legale ma anche sul piano politico».

Maurizio Distante

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