BRINDISI– In 200 senza acqua calda, senza bagni, tra topi e scarafaggi infilati nei materassi, addossati uno accanto all’altro. Fornelli attaccati a bombole di gas, fili della luce che lambivano pozzanghere d’acqua. (Foto) Gli immigrati a Brindisi hanno vissuto così per diversi anni. In una situazione disumana. La loro vita in quello che è stato chiamato il dormitorio di viale Provinciale San Vito. Locale inagibile per ospitare il centro anziani, tanto da trasferirlo in un’altra struttura, ma idoneo sino ad oggi ad accogliere gli extracomunitari. I controsensi che fanno comodo. Oggi lo sgombero di quella struttura. Il sindaco Consales ha dato esecuzione all’ordinanza di sgombero emessa dal commissario prefettizio Bruno Pezzuto.
Erano circa le 9 di questa mattina quando le forze dell’ordine, con i volontari della Caritas, la Protezione civile, la polizia Municipale, circa un centinaia di uomini, hanno dato il via allo svuotamento del centro.
Gli immigrati erano circa 160, non hanno proferito parola, senza disordini, hanno seguito le disposizioni dei poliziotti. Solo 80 saranno ospitati nell’ex scuola elementare di via Sele al Perrino, che è stata allestita dall’Amministrazione comunale. Una situazione temporanea, durerà circa due mesi, il tempo di ristrutturare e rendere dignitoso, e finalmente agile il dormitorio di viale Provinciale per San Vito. Un intervento di circa 120 mila euro, a breve partiranno i lavori.
Qui gli extracomunitari potranno restare altri sei mesi, ma poi dovranno trovare un’altra sistemazione, il tempo di trovare un lavoro. Comunque le situazioni saranno valutate secondo le circostanze.
Con quali criteri sono stati scelti gli 80 da ospitare nella scuola? Il criterio è stato uno, quello del permesso di soggiorno a Brindisi. Erano 76 quelli che lo avevano nel capoluogo messapico. Gli altri 4 li ha scelti la Caritas in base a particolari situazioni di criticità
Altri 80 extracomunitari non hanno trovato ospitalità nella scuola, per circa 60 di loro l’Amministrazione comunale, attraverso l’assessore alle Politiche Sociali, Marika Rollo, ha disposto l’acquisto del biglietto ferroviario, gli immigrati hanno chiesto di poter raggiungere amici e parenti in altre parti d’Italia. Gli altri 15 o 20 circa troveranno una sistemazione di fortuna. Come un uomo di 40 anni del Burkina Faso, che sino a questo pomeriggio non sapeva dove trascorrere la notte. Lui lavora in campagna, è a Brindisi da qualche tempo, il poco che guadagna sui campi non gli permette di affittare una casa.
E qualcuno ancora si chiede, se non ci fosse a Brindisi un’altra struttura che potesse ospitarli tutti e 160, senza aver dovuto fare una scelta. D’altronde hanno tutti regola permesso di soggiorno.
Il Comune di Brindisi, secondo le intenzioni del sindaco Consales, intende creare un luogo di accoglienza che sia temporaneo, e non una casa a vita, affinchè si possano affrontare le varie emergenze, e ospitare altri immigrati.
Alla fine dei lavori di ristrutturazione 80 saranno i posti al dormitorio, altri 60 quelli nella struttura che si sta realizzando a Tuturano. “Brindisi potrà accogliere in modo dignitoso e umano- spiega Consales– circa 140 extracomunitari. Diventando così una delle città, in proporzione alla sua popolazione, con il maggior numero di immigrati ospitati”.
“Ciò che è accaduto è un fatto importante, oggi può essere paragonato- continua Consales– come il giorno in cui a Brindisi fu sgomberato il Collegio navale. Bisognava prendere una decisione, nel dormitorio questa gente viveva come le bestie, in modo disumano. Chi è passato di lì nei precedenti anni ha fatto finta di non vedere. Noi non potevamo chiudere gli occhi”.
E Consales durante la conferenza stampa convocata nel primo pomeriggio per fare il punto della situazione, ha ribadito che in tutta questa vicenda il Comune è stato lasciato solo, nel silenzio assordante di Regione e Provincia.
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Lucia Portolano
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