BRINDISI – Dopo le sfiammate venute fuori dalle torce del petrolchimico di Brindisi ieri sera e le prime prese di posizione sull’argomento, la questione sembra essere giunta a un punto di svolta mai registrato prima d’ora. Il sindaco Mimmo Consales e l’assessore all’ambiente Antonio Monetti hanno chiesto la riapertura dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, per lo stabilimento brindisino. «Contrariamente a quello che si può immaginare – afferma il sindaco Consales – i dati raccolti dall’Arpa non sono sufficienti a tranquillizzarci. La città di Brindisi non può vivere sotto la costante minaccia di gravissimi problemi ambientali ed è questo il motivo per cui, con l’assessore Monetti, abbiamo chiesto con forza la riapertura dell’Aia, perché si possa fare luce su ciò che accade all’interno del petrolchimico».
Stamattina Monetti, infatti, ha contattato il direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, dal quale ha ricevuto notizie circa le emissioni in atmosfera durante le sfiammate di ieri sera. A quanto risulta, non ci sarebbero stati superamenti di PM10 mentre si sarebbe registrato un valore alterato ma non oltre il limite di legge di benzene. Il primo cittadino e l’assessore Monetti, in ogni caso, non escludono il ricorso a un’ordinanza sindacale per porre fine alle sfiammate, venendo incontro alle richieste effettuate da Brindisi Bene Comune che chiedeva un simile provvedimento per il blocco del cracking.
BrindisiOggi
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