BRINDISI – Il cielo della zona industriale era completamente rosso, mentre una nube di fumo invadeva l’atmosfera. La scena era visibile a diversi chilometri di distanza. Decine le telefonate arrivate al centralino dei vigili del fuoco. La gente ha raccontato di aver sentito prima come dei boati, poi un rumore continuo e la fiammata che proveniva dalla zona industriale. E’ accaduto nella serata di ieri a Brindisi, 17 agosto, intorno alle 23,45. E’ entrata nuovamente in funzione la torcia dello stabilimento Versalis nel Petrolchimico, un sistema di sicurezza dell’impianto di cracking. La lingua di fuoco era altissima e molto intensa. L’immagine era impressionate. Il sindaco Riccardo Rossi è intervenuto su Facebook: “Si è superato ogni limite – ha scritto – la città di Brindisi e i suoi cittadini non possono più sopportare tali situazioni che pongono a repentaglio la salute e l’immagine della città. Dapprima le manutenzioni straordinarie che dovevano chiudersi a luglio, invece ripetutamente la torcia torna a sfiammare, visibile a decine di chilometri di distanza. La presenza dello stabilimento va posta a questo punto in discussione con il gruppo Eni e con il Governo. Non siamo figli di un Dio minore, non possiamo essere condannati per il lavoro a subire tutto ciò, in una città che ha diritto a vivere. Da domani le spiegazioni non sono più sufficienti, dopo il carbone occorre pensare al futuro senza torce”.
Cosa fa l’opposizione in questa circostanza, ritiene di voler dire qualcosa oppure va tutto bene? Facile fare opposizione scrivendo un po qua e un po la, senza mai dare uno straccio di contributo fattivo. Se vogliono davvero aiutare Brindisi si diano da fare facendo anche loro pressioni politiche affinché la città esca per sempre dalla morsa dei veleni.