INTERVENTO-Come vi avevo anticipato nel penultimo intervento del 15 febbraio, “Sesso sul web: i rischi della rete” e al quale vi rimando, sono in corso Campagne di informazione e di sensibilizzazione su Opportunità e Pericoli del Web, nell’ambito delle Emergenze Educative.
Queste azioni sono promosse e coordinate dall’Ufficio Scolastico Territoriale della Provincia di Brindisi, nella persona del Dott. V. Melilli, con la collaborazione della Provincia di Brindisi, della Polizia Postale e con il supporto di esperti del settore. La Dott.ssa E. D’Alò, Pedagogista e Dirigente dell’Istituto Comprensivo S. Chiara di Brindisi, sta apportando il suo contributo su “i vantaggi del web”, i Dott.ri E. Cantanna e W. Lombardo della Polizia Postale di Brindisi, stanno accompagnando in un excursus sui fenomeni più diffusi di “criminalità e pericoli sul web”; il mio contributo su di una analisi de “gli effetti del web sul mondo emotivo e relazionale degli adolescenti, oggi”.
Quali i vantaggi dei social network?
In primo luogo i s.n. permettono un veloce scambio di informazioni che riguardano alcuni dei temi che più interessano agli adolescenti: segnalazioni di canzoni, di video, di attività e punti di incontro dove potersi ritrovare la sera; entrare in contatto con un numero elevato di persone e far sì che si possano condividere con esse interessi e hobbies, con delle interazioni frequenti nel tempo.
In secondo luogo i s.n. facilitano la definizione e la condivisione della propria “identità sociale”, consentendo ai ragazzi di raccontarsi nel quotidiano e decidendo quali ruoli e quali eventi mettere in primo piano, con una pluralità di immagini che contestualizzino ed enfatizzino quegli aspetti di sé che scelgono di condividere e sottolineare.
Quali i rischi dei social network?
Il tempo libero a disposizione e, spesso, sempre più elevato, dedicato al creare la rete di “amicizie” virtuali, con una significativa riduzione di quello investito in frequentazioni dal vivo, tramite attività ricreative, ludiche e sportive.
Le relazioni interpersonali “concrete”, vis-a-vis, rischiano di esser progressivamente sostituite dai “contatti” virtuali. L’aspetto emozionale e corporeo tendono progressivamente a scomparire con la superficialità e l’estemporaneità di questo tipo di relazione.
Gli adolescenti, per soddisfare la propria fisiologica necessità di esser visti ed essere ascoltati, propria dell’età, attraverso il ricorso ai s.n. mettono in moto strategie seduttive per attirare l’attenzione e l’interesse dei propri contatti virtuali.
Complice anche l’anonimato che il web consente, gli adolescenti sono spesso spinti a creare falsi profili e false identità, o semplicemente rubare l’identità ed il profilo di altri, attraverso l’ingenuo scambio di password tra gli amici.
Questo genere di dinamica semplifica anche il ricorso a comportamenti aggressivi, che possono avere una ricaduta negativa, molto forte, su chi ne è destinatario, come accade in una delle diverse modalità con cui i ragazzi realizzano atti di cyberbullismo o di sexting, mirati ad offendere, a ridicolizzare, a mettere in imbarazzo, a minacciare o a vendicarsi delle proprie vittime: ex amici, ex fidanzati o avversari, conosciuti o meno che siano.
Per comprendere la portata drammatica che può avere un uso distorto ed aberrante dei social, vi riporto il caso di una ragazza 14enne della provincia di Padova, che si è tolta la vita lanciandosi nel vuoto, all’inizio di febbraio di questo anno, per aver ricevuto una serie di insulti su di una chat alla quale era iscritta (“tu fai schifo come persona”, “..spero che uno di questi giorni taglierai la vena importantissima che ce sul braccio e morirai..”; “cosa stai aspettando a farti fuori..”, ecc.., scritto così nel sito e nella la chat del s.n. Ask.fm. , ndr).
La Procura di Padova ha aperto un’inchiesta per la tragica morte di Amnesia, il nickname scelto dalla 14enne nel suo profilo di Ask.fm (uno dei social network molto frequentati dagli adolescenti tra i 13 e i 16 anni).
Le attività di polizia giudiziaria, portate avanti dalla Polizia Postale, daranno gli esiti su chi si è macchiato del reato di maltrattamenti e di istigazione al suicidio nei confronti della ragazza padovana.
Cosa è successo?
Questo social è basato sul meccanismo della domanda e della risposta. L’applicazione può essere scaricata anche sullo smartphone, di cui oggi ogni adolescente è dotato.
Ognuno ha un profilo personale e pone una domanda in forma anonima, per ricevere una risposta, sempre in forma anonima. Chi chatta non si conosce.
Arriva un sms con una domanda. Amnesia inizia a rispondere alla prima (“come ti definiresti con una parola?”). Da lì, ha inizio la chat. Le frasi e le osservazioni dall’altra parte diventano nel tempo sempre più incalzanti, sminuenti ed offensive, protraendosi per settimane e mesi, anche con soggetti diversi.
Il mezzo, la chat, viene usato per offendere e scaricare la propria aggressività, in modo facile, immediato e quasi compulsivo, con la convinzione di “essere al sicuro”, grazie all’anonimato.
La compulsività viene registrata anche nelle risposte, che possono arrivare sino a delle forme ossessive.
La situazione sfugge al controllo. Amnesia rimane irretita da questa forma di “gioco perverso al massacro”: si troverà a rispondere 1148 volte alle domande che le verranno sottoposte, alle provocazioni, alle offese, nell’arco di poche settimane, fino all’interruzione, per morte violenta e dettata dalla disperazione.
Cosa fare per aiutare gli adolescenti oggi?
- Sicuramente la diffusione delle campagne di sensibilizzazione e di informazione al corretto uso dei social network e del web, in generale, è uno step fondamentale sia per preparare i giovani ai rischi ai quali possono andare incontro, che fornire ai genitori e al corpo docente degli strumenti base di prevenzione, mirata a far prendere consapevolezza soprattutto ai secondi, i genitori, di come poter tutelare i propri figli dall’uso aberrante della rete e far loro riflettere su quanto rilevato dalla Psicologia dello Sviluppo sul tema del “superamento della crisi di identità”, tipica della fase adolescenziale.
Questo superamento della crisi di identità può avvenire in modo armonico solo laddove avvenga l’ integrazione di una serie di componenti della personalità nell’adolescente: la componente di tipo personale (attitudini e capacità), la componente di tipo sociale (con l’inserimento in ruoli sociali) e la componente di tipo esperienziale (le identificazioni infantili e il vissuto emotivo).
La frequentazione massiccia dell’adolescente nel mondo virtuale dei social network, che comporta un’ inevitabile sovrapposizione tra il mondo reale ed il mondo virtuale può portare alla c.d. “moltiplicazione delle identità”, piuttosto che alla loro integrazione. Cosa questa che può rallentare tale processo di sviluppo, con conseguenze a lungo termine sui rapporti interpersonali e sociali.
- Inserire in modo capillare nell’educazione scolastica, dalle scuole primarie in avanti, progetti di alfabetizzazione emotiva, funzionali alla prevenzione del disagio psicosomatico, dell’aggressività, dell’isolamento, e dello stress, disturbi che l’O.M.S., l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha definito come le “malattie del nostro tempo”.
Questi programmi educativi, quali il Progetto Gaia, promosso anche dall’ Unesco di Brindisi, pongono specifiche attenzioni allo sviluppo di una consapevolezza di sé, sia sotto il profilo emozionale, che corporeo.
La formula laboratoriale permette di attivare le risorse personali dei nostri adolescenti e pre-adolescenti per affrontare al meglio questa delicata stagione di vita, con un potenziamento della fiducia in sé stessi, dell’autostima e del relazionarsi positivamente con gli altri, nel contesto scolastico ed extra-scolastico.
Vi terremo aggiornati dei dati raccolti qui sul nostro territorio e, nel frattempo, vi segnalo che Venerdì 10 e 17 Aprile, alla h. 16.30, nelle sedi rispettivamente di Ostuni e Francavilla Fontana si terranno le seconde edizioni del Progetto Opportunità e Pericoli del Web, nell’ambito delle Emergenze scolastiche.
Gli incontri sono rivolti ai Dirigenti Scolastici, ai Docenti e ai Genitori e a tutti coloro che, in varia veste di educatore “di sangue” o istituzionale che sia, svolgono il ruolo di punto di riferimento per lo sviluppo dei nostri adolescenti e pre-adolescenti.
Per approfondimenti sul tema, rimando ad uno dei prossimi interventi nelle settimane a venire su BrindisiOggi e per chi, abbia qualche domanda da rivolgere, può contattarmi direttamente, attraverso le modalità di sotto riportate .
Gabriella Gravili
Counselor Relazionale a Mediazione Corporea per l’Individuo e per la Coppia; Consulente Sessuologa;
Formatrice e Coach Manageriale per lo Sviluppo del Potenziale; Life & Corporate Coach;
Conduttrice di Gruppi di Crescita e Pratiche Meditative, attive e formali: dalla meditazione Tantrica e neotantrica, alla Mindfulness psicosomatica, ad alcune pratiche Zen della tradizione di Thich Nhat Han.
Tel. 329.4486226, l’indirizzo e-mail gabriella.gravili@yahoo.it.
Le consulenze sono effettuate nelle giornate di martedì, giovedì e sabato a Brindisi.
Interventi precedenti della Dott.ssa Gabriella Gravili sul tema Sessualità e dintorni, su BrindisiOggi:
Relazioni Pericolose: come liberarsi del cattivo partner
Sesso ed intimità nella vita di coppia
https://www.brindisioggi.it/sesso-ed-intimita-nella-vita-di-coppia/-
Come superare al monotonia di coppia
https://www.brindisioggi.it/sesso-e-intimita-come-superare-la-monotonia-di-coppia/
Le Chiavi del Piacere: Segreti di coppia
https://www.brindisioggi.it/le-chiavi-che-alimentano-il-piacere-segreti-di-coppia/
Erotismo: tra fantasia e trasgressione
https://www.brindisioggi.it/lerotismo-tra-fantasie-e-trasgressione-i-consigli-dell-esperta/
Sesso sul web: i rischi della rete
https://www.brindisioggi/sesso sul -sul-web-tutti-rischi-della-rete/
Dinamiche di Coppia: un percorso insieme
https://www.brindisioggi.it/dinamiche-di-coppia-un-percorso-insieme/
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