MESAGNE – Dopo l’ennesimo nulla di fatto, i lavoratori delle cooperative che gestiscono il servizio di assistenza domiciliare integrata per conto dell’ambito territoriale Br4 hanno preso la forte decisione d’incatenarsi a una delle colonne dei portici del Comune di Mesagne, capofila dei 9 Comuni che compongono l’ambito. L’azione dimostrativa è arrivata a causa del perdurare della loro situazione: da novembre a marzo, infatti, i lavoratori delle varie realtà cooperative non percepiscono il salario a fronte delle prestazioni fornite.
«I lavoratori – spiegano Antonio Macchia e Vincenzo Cavallo, sindacalisti della Cgil Funzione Pubblica, dall’inizio in prima linea a supporto della protesta – sono disperati e la loro situazione ha certamente implicazioni di natura personale e familiare: molti di loro, infatti, rappresentano l’unica fonte di entrate per il proprio nucleo famigliare. Occorre precisare, inoltre, che questa situazione di forte disagio vissuta dai lavoratori dura ormai da troppo tempo e tutti i tavoli negoziali prodotti in tal senso non hanno determinato alcunché e, anzi, i problemi si sono acuiti nel corso del tempo». Tutti hanno tenuto a precisare che la protesta viene svolta a Mesagne in quanto Comune capofila dell’ambito.
«Sono altri i Comuni inadempienti che non versano le somme necessarie per garantire i servizi offerti dalle cooperative». Intanto, il sindaco Franco Scoditti, alla presenza di Macchia e Cavallo, ha informato e, allo stesso tempo, sollecitato la Prefettura al fine di convocare tutti i Comuni componenti l’ambito territoriale per trovare soluzioni operativamente percorribili mirate a risolvere tale grave situazione che rischia di implodere in tutta la sua complessità.
Maurizio Distante
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