BRINDISI- L’imprenditore Lino Giurgola è libero. Dopo aver patteggiato lo scorso 19 giugno due anni e sei mesi di reclusione, oggi è stata accolta la richiesta di liberazione dai domiciliari avanzata dal suo avvocato, Massimo Manfreda. Pare che oramai non sussistano più i presupposti per la custodia cautelare.
Ora il suo avvocato chiederà l’affidamento ai servizi sociali affinchè Giurgola possa finire di scontare la pena.
Giurgola si trovava ai domiciliari da quattro mesi, ossia da quando era stato arrestato per aver minacciato con una pistola il presidente dell’autorità portuale di Brindisi, Hercules Haralambides, ed il suo segretario generale, Salvatore Giuffrè. Li tenne chiusi nella stanza sotto la minaccia dell’arma sino all’arrivo delle forze dell’ordine.
Ad arrestarlo furono gli agenti della polizia di frontiera dopo il loro arrivo Giurgola si sentì male e fu ricoverato in ospedale per diversi giorni. Alla base del gesto questioni economiche riguardanti alcune sue aziende che si occupano di servizi portuali. Giurgola da sempre critico con la gestione Haralambides, ma nessuno mai avrebbe pensato ad un gesto simile. Dopo i fatti del 23 febbraio l’imprenditore si è dimesso dalle sue tre aziende la Bis, la Nettuno e la Brindisi Mare.
BrindisiOggi
Sempre facile la Legge italiana , arresti domiciliari e servizi sociali , perche’ non farli scontare la vera pena a questi individui , la gente comune andrebbe in galera questi imprenditori no ? Perche’?
bella cosa sequestro di persona porto d armi e poi facciamo marcire a chi ruba per fame