BRINDISI- Ottomila chili di miele distribuiti in 800 bidoni da dieci chili ciascuno tutti recanti marchio di una nota azienda italiana ma che di italiano non avevano proprio nulla .
Questa scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza e dalla Agenzia delle Dogane lunedì scorso nel porto di Brindisi, ma la notizia è stata resa nota solo oggi.
Il carico viaggiava a bordo della motonave Catania proveniente dalla Grecia. Il miele si trovava su di un tir con targa bulgara, guidato da un cittadino, anch’egli bulgaro.
Sulla bolla di accompagnamento solo la destinazione, una nota azienda italiana produttrice di miele, nessuna indicazione sulla origine e la produzione .
In pratica il carico è stato sottoposto a sequestro amministrativo, due le violazioni rilevate, una per indicazione di etichettatura fallace, la sanzione prevista varia da 2600 euro a 9500 euro, l’altra per violazione in materia di tutela del consumatore (legge 179 ed legge 81 del 2004, sanzione prevista da 10.000 euro a 250.000 euro.
Il carico sospetto viaggiava insieme ad un’altra partita di miele, 15,700 chili regolarmente etichettati come produzione bulgara.
Dai bidoni di miele con etichetta fallace sono stati prelevati cinque campioni dalla ASL, così come prassi prevede, campioni che ora verranno sottoposti ad analisi per verificare la qualità e gli elementi contenuti.
L’azienda italiana destinataria del carico al momento dovrà spiegare come mai il carico riportasse etichette fallaci e se eventualmente il miele sarebbe stato messo sul mercato con quelle etichette o sottoposto ad ulteriori lavorazioni. Restano comunque tutte le violazioni del caso per le quali dovrà rispondere.
La scoperta del carico di miele “contraffatto” avvenuta lunedì segue di 24 ore quella delle migliaia di capi di abbigliamento sportivo rinvenute sempre nel porto con le stesse modalità di trasporto e provenienza.
Lu.Pez.
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