Senza navi in porto. “A gennaio andiamo tutti a casa”. E qualcuno ha già chiuso

BRINDISI-Dopo 50 anni chiude l’HML (Hellenic Mediterranean Lines), una delle storiche agenzie marittime presenti a Brindisi, la sua prima nave ancorò in porto negli anni 60. Chi da bambino non si  è fermato almeno una volta ad ammirare il modellino di quella nave che era esposto in vetrina in corso Garibaldi, una vetrina che faceva sognare almeno per un po’.  Ma di navi ormai a Brindisi non ce ne sono più, o almeno sono così poche che il settore non riesce a reggere. E da qualche giorno non c’è più neanche quella vetrina. Tutti a casa, padri di famiglia, esperti, gente che per 30 anni ha fatto sempre quel lavoro. Appelli, annunci, polemiche e proteste non sono bastati per fermare l’emorragia delle agenzie che hanno chiuso i battenti negli ultimi anni. Molto ha fatto la crisi greca, gli armatori greci non hanno più soldi.  Ma tanto ha fatto la mancanza di strategie in un porto visto sempre come volano di sviluppo, ma che da tempo non porta  più sviluppo. Chiunque siede alla guida dell’Autorità portuale non fa altro che spiegare che i collegamenti con la Grecia e l’Albania non funzionano più, che bisogna investire  in altro, nel traffico crocieristico e nella Turchia. E così si attendono con ansia  gli esiti di queste tesi.

 Per questi mesi  intanto nel porto di Brindisi c’è solo il collegamento della compagnia Grimaldi  per la Grecia, e le due navi commerciali da poco partite per Catania e Ravenna, e un solo collegamento con l’Albania, non più giornaliero, quello della Red Star. Venti agenzie, quelle presenti a Brindisi, non possono lavorare con solo con due navi. “Se entro gennaio non cambia qualcosa- afferma l’agente marittimo Franco Aversa- chiudiamo tutti”. Aversa spiega che non si può programmare la prossima stagione perché non ci sono vettori. “Andiamo tutti a casa- continua l’operatore marittimo- e per il nostro settore non ci sono ammortizzatori sociali”.

E poi c’è l’altra faccia della medaglia. Uno striscione calato dalla nave Ionian Spirit,  ormai ferma in porto dal 17 settembre, in cui si legge Crew Need Help, che tradotto significa:  l’equipaggio ha bisogno di aiuto. La compagnia Agoudimos Lines è stata investita dalla crisi economica, l’equipaggio da tempo non prende più lo stipendio, ora è a bordo da oltre due mesi. Hanno chiesto l’intervento del sindacato internazionale per trattare con la società. La Ionian Spirit sino a settembre collegava Brindisi a Valona.

 Lucia Portolano

1 Commento

  1. Noi brindisini, nel corso degli ultimi decenni, non siamo stati in grado, con azioni concrete, di sfruttare al meglio le grandi potenzialità del nostro territorio. Ci siamo limitati, come sempre, soltanto ad esternare le solite lamentele, esclamando semplici “flatus vocis”: “Abbiamo un porto…..! Abbiamo un aeroporto….! Abbiamo un …! E poi? Poi niente. La nostra reazione è stata sempre quella di accettare con rassegnazione (forse per una sorta di apatia che pare essere congenita fra la nostra gente) le sorti della nostra città, affidata quasi sempre nelle mani di amministratori incompetenti e quindi incapaci di consentire il naturale progresso socio-economico della comunità brindisina. Una, fra le tante conseguenze? Il porto di Brindisi senza navi.
    La speranza dei brindisini: Che nell’imminente futuro, il porto del “Salento” ritorni finalmente a rivivere i periodi d’oro già conosciuti in passato, quando vi approdavano decine e decine di navi al giorno.

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