BRINDISI- 53 anni senza lavoro e senza più dignità. Natalino Vincenti, mesagnese, si incatena fuori dagli uffici della Curia in piazza Duomo a Brindisi, spera di poter parlare con l’arcivescovo nel giorno di ricevimento con il pubblico. Al collo si è legato un cartello sul quale denuncia il suo stato di povertà. In passato ha lavorato per 6 anni a Modena e 10 a Riccione, poi arrivata la crisi ha deciso di tornare nel suo paese, Mesagne. Da tre anni cerca occupazione: “di qualsiasi tipo-spiega- l’importante è ritrovare la dignità che ormai ho perso.”
Racconta di avere tante idee, di aver presentato anche un progetto al centro di ricerca Isbem, ma non ha i soldi per realizzarlo. “Nel mio Comune, Mesagne, mi hanno sbattuto la porta in faccio- afferma Natalino- in campagna elettorale ho aiutato la coalizione dell’attuale sindaco, mi avevano detto che una volta al governo le cose sarebbero cambiate ai Servizi sociali, ed invece ora fanno fatica anche a salutarmi”, mentre lo dice tiene in mano i “santini” con le facce dei candidati alle comunali e alle regionali. In passato il Comune gli aveva dato 200 euro come contributo straordinario per lo stato di indigenza. “Ma non ce la faccio più a chiedere l’elemosina- dice il 53enne- voglio solo un lavoro”.
BrindisiOggi
Caro Natalino,non sei il solo in questa situazione e ti suggerirei di tornare a Riccione dove in questo periodo si lavora in tutti i settori per chi non sta’ in vacanza.L’Arcivescovo ti potra’ dare la benedizione e il bilietto ferroviario. Purtroppo a Mesagne devi rivolgerti ai Vizzino se vuoi una risposta ai tuoi problemi,se poi i politici che hai appoggiato sono diversi da loro,stai sicuro che il treno e’ l’unica alternativa.