BRINDISI- Nei primi quattro mesi di quest’anno, sono 209 le persone segnalate alla Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi con svariate quantità di droga (definita per uso personale), nei pressi di istituti scolastici (19 studenti), nei luoghi di ritrovo (188 unità, la quasi totalità giovani) della Provincia. A essi si aggiungono altri 46 soggetti arrestati in flagranza di reato per spaccio di stupefacenti. In soli quattro mesi, in totale sono stati sequestrati 364,720 chilogrammi di marijuana (si consideri che in tutto il 2018 ne erano stati sequestrati 223chili), 4,836 chilogrammi di hashish, 834 grammi di cocaina e 8 grammi di eroina. In tutto il 2018, invece le persone segnalate al prefetto erano state 604, e 447 nel 2017. I Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, nell’ambito dell’attività antidroga nei pressi degli istituti scolastici, hanno segnalato all’Autorità Amministrativa nel quadrimestre 19 studenti trovati in possesso di varie quantità di hashish e marijuana per uso personale. Le attività dell’Arma, effettuate sia con militari in uniforme, sia con personale in abiti borghesi, hanno quale obiettivo quello di impedire in ogni modo che la cultura dell’assunzione di droga si affermi tra le giovani generazioni. Gli istituti scolastici oggetto di monitoraggio sono in special modo quelli di scuola superiore dell’intero territorio provinciale, dove si stanno concentrando maggiormente le attività di contrasto. La specifica attività di natura preventiva è finalizzata anche a scongiurare la presenza nelle vicinanze dei predetti istituti di soggetti che nulla hanno a che vedere con il mondo della scuola (piccoli spacciatori, tossicodipendenti, sbandati), che con i loro comportamenti potrebbero avere facile presa sugli studenti soprattutto più giovani. Riguardo all’attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacente nel suo complesso su tutto il territorio provinciale, nei primi quattro mesi dell’anno,sono state tratte in arresto in flagranza di reato 46 persone per detenzione al fine di spaccio, e 209 sono state segnalate all’Autorità Amministrativa quali assuntori, di questi ultimi – come detto – 19 studenti, segnalati nelle adiacenze dei plessi scolastici degli istituti. Comunque non solo le giovani generazioni sono purtroppo colpite dalle problematiche afferenti lo stupefacente, si pensi a quanto accaduto recentemente ad un 30enne di San Vito dei Normanni, segnalato alla Prefettura di Brindisi per detenzione per uso personale di stupefacente. L’uomo nel mentre era in giro per la città si è accasciato sul marciapiede a causa di un malore verosimilmente dovuto all’assunzione di stupefacente. Soccorso e trasportato nell’Ospedale Perrino di Brindisi, gli è stato diagnosticato un trauma cranio-facciale nonché stato confusionale e riscontrato effettivamente positivo ai “cannabinoidi”. Nell’abitazione dell’uomo è stata effettuata perquisizione domiciliare ed è stato rinvenuto un involucro con 4,5 grammi di marijuana, sottoposta a sequestro e ad analisi. Sintomatico questo fatto per ribadire la grande pericolosità di quelle che vengono solitamente definite le “droghe leggere” che in alcune circostanze si possono rivelare letali, tutto questo deve quindi far riflettere.
Ed ancora nel mese di marzo scorso, un 48enne è stato deferito in stato di libertà poiché trovato in possesso di 18 grammi di hashish. L’uomo a seguito di un malore fisico è stato trasportato nell’ospedale di Brindisi, negli slip sono stati rinvenuti alcuni frammenti di marijuana e hashish. Gli accertamenti lo hanno riscontrato affetto da “tachiaritmia” –stato di coma- a seguito di intossicazione da stupefacenti. Il tutto è stato confermato dall’esame tossicologico, dal quale è emerso che è risultato positivo alla cocaina, ai cannabinoidi e all’alcol. In merito allo stupefacente sequestrato la parte preponderante è rappresentata dalla marijuana con oltre 364 Kg, si pensi che in una sola operazione i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni ne hanno sequestrato 215 kg., anche il sequestro di cocaina è ragguardevole 834 grammi, 4,836 sono i chilogrammi di hashish e 8 i grammi di eroina.
Quando si parla di stupefacente sequestrato e destinato all’uso personale, ci si riferisce a modiche quantità, occultate nei posti più disparati sia sulla persona, sia nei vari anfratti, che negli autoveicoli. Gli esempi più comuni di occultamento sono rappresentati dalle fodere dei giubbotti, l’interno delle scarpe, nelle cinture dei pantaloni, nei sottovasi di piante d’appartamento, e altri nascondigli all’interno delle veicoli. Recenti rinvenimenti hanno anche evidenziato la presenza di modiche quantità in ambiti condominiali negli spazi comuni, dove risulta difficoltoso attribuire la paternità dello stupefacente, ad esempio nelle cassette dei contatori dell’energia elettrica, del gas oppure dell’acquedotto. Un cenno a parte meritano gli stratagemmi utilizzati per occultare lo stupefacente nel corso degli spostamenti da una località all’altra, si evidenzia l’ingegnoso sistema utilizzato da due brindisini arrestati nel gennaio scorso. Nel corso delle operazioni di perquisizione della vettura su cui viaggiavano, i Carabinieri della Compagnia di Brindisi hanno individuato un doppiofondo che avevano appositamente ricavato in un’intercapedine della carrozzeria ove è installato il paraurti posteriore. L’accesso all’intercapedine avveniva attraverso una fenditura creata sul paraurti posteriore, previa rimozione della targa e del relativo porta-targa. Nella circostanza nel doppiofondo sono stati rinvenuti 2 involucri sigillati con pellicola trasparente e racchiusi con nastro adesivo di colore rosso, contenenti il primo 65 grammi e il secondo 160 grammi di cocaina. Altro accorgimento riguarda la vigilanza in remoto dello stupefacente collocato nel cortile esterno sul quale insiste l’abitazione del tenutario che aveva provveduto a far installare alcune telecamere funzionanti orientate sullo spiazzo in comune, e finalizzate a monitorare costantemente il luogo di occultamento. C’è voluto il fiuto del cane antidroga “Fighter” che ha scoperto il nascondiglio indirizzando il conduttore nelle adiacenze di un tombino occultato da un ampio coperchio in plastica. L’animale giunto in corrispondenza del tombino, ha segnalato la presenza dello stupefacente poi rinvenuto avvolto in un cellophane, in totale 264 grammi di marijuana e grammi 41 di hashish. Ecco spiegato il motivo per il quale l’area era servita dalle telecamere, una delle quali collocata sul davanzale di una finestra rivolta in direzione del tombino occultato.
Il fenomeno dell’assunzione è trasversale, ovvero coinvolge più fasce di età e varie stratificazioni sociali, professionali e culturali, dallo studente all’operaio, all’artigiano, all’impiegato, al professionista.
L’assuntore, che dalle Forze dell’Ordine è trovato in possesso di sostanze stupefacenti, viene segnalato al Prefetto territorialmente competente, che è quello di residenza della persona segnalata o quello del luogo dove l’interessato ha fissato il proprio domicilio. La detenzione di sostanza stupefacente per uso personale non è reato, tuttavia configura un illecito amministrativo e pertanto sanzionato in via amministrativa. Le conseguenze giuridiche sono la sospensione da 1 a 12 mesi della patente di guida, della licenza di porto d’armi e del passaporto o il divieto di conseguirli. Nel caso in cui il fatto contestato sia di lieve entità, e solo per la prima volta nel caso in cui un soggetto venga segnalato per possesso di derivati della cannabis (hashish o marijuana), il Prefetto può definire il procedimento con l’ammonimento, che in sostanza è l’invito formale a non fare più uso di sostanze stupefacenti, avvertendolo delle conseguenze a suo danno.
BrindisiOggi
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