BRINDISI– Sei brindisini in parlamento, quattro al Senato e due alla Camera, questo il risultato definitivo di una tornata elettorale che per molti versi apre numerosi interrogativi sulla governabilità del paese.
Guardando le poltrone brindisine: in Senato troviamo una riconferma, Nicola Latorre e Salvatore Tomaselli del PD che conquistano due seggi in Puglia; per il PDL due senatori brindisini Pietro Iurlaro e Vittorio Zizza.
Alla Camera c’è posto solo per il centrosinistra: Elisa Mariano del PD e Tony Matarrelli di SEL.
Nel PDL, tra i nove eletti non ci sono brindisini, così per gli otto del Movimento Cinque Stelle e tra i tre centristi.
Nicola Ciracì è il primo dei brindisini tra i non eletti, al decimo posto nel PDL.
Tanti i delusi, tanti coloro che restano fuori dai giochi, come Michele Saccomanno che non ritorna in Parlamento, nonostante Fratelli D’Italia ha ottenuto nella provincia di Brindisi la più alta percentuale in tutta la Puglia, o come Eupreprio Curto per Futuro e Libertà che dice: “Il risultato conseguito da Futuro e Libertà è stato inferiore alle attese sia nella provincia di Brindisi che nella stessa Francavilla Fontana. Evidentemente le spiegazioni offerte al corpo elettorale ( Fini non ha tradito il Pdl ma è stato cacciato -spiega ancora Curto- la responsabilità dello scioglimento di Alleanza Nazionale deve essere imputata più che a Fini ai suoi ex colonnelli; le responsabilità sull’Imu non possono essere addebitate esclusivamente a Monti ma anche ai due più grandi partiti che per un anno lo avevano sostenuto) non sono state recepite adeguatamente”.
Convito del risultato elettorale il PDL che attraverso il suo segretario provinciale Luigi Vitali dice: “L’eccezionale risultato del PDL in provincia di Brindisi è il frutto del grande trascinamento del presidente Berlusconi ma anche dell’ottimo lavoro dei candidati e del partito brindisino.- prosegue ancora Vitali- Immensa è la soddisfazione per l’elezione al Senato della Repubblica di Piero Iurlaro e Vittorio Zizza anche se dispiace non aver centrato, veramente per poco, anche l’elezione alla Camera dei Deputati di Nicola Ciracì. Da oggi, in questa provincia, inizia una fase nuova per il PDL. Menagrami e detrattori sono serviti. Il PDL ha dimostrato di essere tutt’altro che finito”.
Scompare poi in terra di Brindisi l’UDC, ma forse qualcuno se lo aspettava, soprattutto dopo lo sgambetto fatto a Massimo Ferrarese.
Resta una vittoria metà quella del Partito Democratico che se a livello nazionale guadagna la maggioranza al governo, in Puglia, terra di Vendola e di un governo regionale di centrosinistra, perde sonoramente. In particolare su Brindisi e provincia il PD viene glissato dal PDL, e ancora di più nel capoluogo dalla presenza del Movimento di Grillo.
“Il dato regionale è già di per sé negativo, sotto la media nazionale- dice il senatore Tomaselli– paghiamo una situazione di precarietà che si è creata tra i cittadini ed il governatore Vendola, il cui futuro sembra sempre incerto. Nel territorio brindisino poi- prosegue Tomaselli- tanto ha fatto la presenza di Grillo, chi ha votato per lui l’ha fatto per un rifiuto della tradizionale politica. Noi siamo stati sinceri abbiamo parlato alla gente, senza false promesse, forse non abbiamo saputo usare le parole giuste. C’è un problema di reinserimento sociale del partito, perché non siamo riusciti a trasferire il consenso politico delle alleanze costruito nelle amministrative anche nelle politiche”.
Lucia Pezzuto
Caro senatore PD ,adesso si rende conto della sconfitta a brindisi del Pd? il P.D.L ha vinto grazie alle persone affidabili di partito.. come me…..c’è un detto: chi fa del male…riceve male.