Scuola europea a Brindisi il rischio che diventi un bluff: poche ore di lingue straniere

BRINDISI- Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera dei genitori della scuola europea di Brindisi che evidenziano alcune carenze didattiche e strutturali e temono per il futuro scolastico dei loro figli.

“Siamo un gruppo di genitori della scuola Europea di Brindisi e con la presente segnaliamo alcune inadempienze e problemi che ci preoccupano e che potrebbero se non risolti immediatamente, compromettere il ciclo di studi europeo, il futuro scolastico dei nostri figli e l’immagine e la credibilità della città di Brindisi.   Ricordiamo che l’iniziativa di una scuola ad indirizzo europeo nacque dal bisogno manifestato dalla United Nations Logistics Base di Brindisi, già nel 2011 di poter disporre sul territorio brindisino di una scuola multilinguistica e multiculturale per i figli dei propri funzionari ( l’unica nel centro-sud). Le autorità locali,  in particolare Amministrazione comunale e Confindustria diedero immediato riscontro positivo alla richiesta diventando insieme alle UN, i soggetti promotori.   Il D.M. n°143/2013 , il D.M. n°275/2014 e il D.M. n°727/2016 del settembre 2016 , sancirono la nascita e il proseguo del  progetto denominato “Programma di studi europeo: una educazione multilingue e multiculturale“, gli stessi decreti, conferirono al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico per la Puglia la competenza di assegnare tutte le risorse necessarie di organico, strumentali e finanziarie  e di istituire un Comitato tecnico Scientifico con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità previsti dalla legge.

Venerdì 28 ottobre, a circa sei settimane dall’inizio dell’anno scolastico 2016/17,  l’Ufficio Scolastico Regionale, e l’Ufficio scolastico Territoriale hanno assegnato alla nostra scuola le ore per le attività curricolari delle insegnanti madrelingua, (condizione essenziale per una scuola plurilingue ad indirizzo europeo).  Le ore destinate, non soddisfano le necessità delle sezioni italofone e anglofone, rappresentando solo il 30% del fabbisogno del monte ore scolastico. L’insufficienza delle ore assegnate allontanerà inesorabilmente la nostra scuola dal modello scolastico europeo, “faticosamente” costruito negli anni precedenti e riconosciuto dal Consiglio superiore delle scuole europee  nel documento redatto dagli ispettori inviati da Bruxelles nel 2014. Per dare seguito alle indicazioni degli stessi ispettori (che suggerirono di separare il ciclo europeo dalla scuola ordinaria italiana ),  le classi materne e primarie europee furono spostate nell’edificio scolastico di via dei Mille. Un manufatto di proprietà del Comune, di non recente costruzione con impianti vecchi ed obsoleti,  infissi fatiscenti e sopratutto  una struttura non del tutto a norma con le attuali normative di prevenzione incendi e abbattimento delle barriere architettoniche. Grazie all’intervento del Commissario prefettizio Castelli e del suo vice  De Magistris ( investiti del problema dalla Dirigente scolastica e dal Presidente del Comitato genitori ),  nel giugno del 2016,  furono avviati i lavori di adeguamento dell’edificio alle normative vigenti in tema di prevenzione incendi e abbattimento delle barriere architettoniche.  I lavori, il cui termine ultimo era stato indicato nella data di inizio del corrente anno scolastico, ad oggi non sono ancora terminati.  Intanto, i nostri figli sono stati autorizzati dal Comune a frequentare le lezioni nell’edificio scolastico in questione, nonostante l’area sia “cantierizzata” e la palestra impraticabile.  Fermo restando la necessità di concludere quanto prima i lavori di adeguamento dell’edificio,  è necessario intervenire sugli infissi ( fatiscenti, non efficienti e talvolta pericolosi),  ammodernare e potenziare gli impianti termico ed elettrico, allestire la sala refettorio, riparare le porte delle classi e i bagni, sostituire gli ingressi principali con porte  antintrusione , realizzare  un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso, indispensabile in una scuola che ospita figli di funzionari  di organismi internazionali.

Pertanto chiediamo:

– al MIUR di firmare immediatamente l’accreditamento della scuola europea di Brindisi, garantendo l’intero ciclo di studi europeo sino al conseguimento del diploma del Baccalaureato.

– all’Ufficio Scolastico Regionale e quello Territoriale di reperire immediatamente risorse economiche aggiuntive da destinare alle ore per le attività curriculari delle insegnati madrelingua arrivando a coprire il 100% del monte ore previsto dai programmi scolastici; di assegnare al ciclo di studi europeo ulteriori docenti, collaboratori scolastici e personale amministrativo in grado di parlare e scrivere almeno una  tra le lingue,  inglese, francese o tedesco; di adottare tutti gli strumenti normativi previsti dalla autonomia scolastica affinché venga “marcata” con forza l’autonomia della gestione amministrativa e didattica della scuola europea all’interno del comprensivo “Centro”;  al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale,  di inserire all’interno del Comitato Tecnico Scientifico, il rappresentante del Comitato genitori essendo quest’ultimi, con le rette versate alla scuola,  il maggior “stakeholder” del progetto.

– all’Amministrazione comunale di reperire quanto prima  ulteriori risorse economiche da destinare all’edificio della scuola europea di via dei Mille, concordando con la scuola e i genitori i prossimi interventi; di acquistare immediatamente gli arredi scolastici indispensabili all’attività scolastica per le classi della secondaria europea i cui alunni  siedono su sedie di plastica da “giardino” e utilizzano tavoli sempre in plastica,  al posto dei previsti banchi scolastici; di mettere a disposizione degli alunni italiani un secondo scuolabus alle stesse condizioni economiche favorevoli riservate ai figli dei funzionari UN, mettendo fine una volta per tutte a discriminazioni e/o privilegi contrari allo “spirito” interculturale e multirazziale del sistema delle scuole europee; di assicurare il servizio mensa comunale  tutti i giorni della settimana scolastica sino alla fine di giugno.

Noi, famiglie ( italiane e straniere ) del ciclo di studi europeo, siamo sempre più convinti della validità del “progetto didattico” e della necessità di  investire sulla formazione multiculturale e multi linguistica dei nostri figli.  Continueremo  a sostenere  l’azione delle UN e a collaborare con la Dirigente scolastica. Nello stesso tempo pretendiamo che ognuno faccia la sua parte sino in fondo altrimenti dichiari pubblicamente di non poter supportare il progetto “scuola europea di Brindisi”.

BrindisiOggi

 

                                                                                            

2 Commenti

  1. Buonasera sono un genitore di una bambina che frequenta la scuola europea da sempre convinto della validita del progetto chiedo cortesemente a codesta amministrazione di impegnarsi affinche questo sogno di scuola all avanguerdia non diventi come tutte le cose un bluff grazie un genitore che crede nel.progetto

  2. Ma è tutto un bluff: questa sciagurata città, la sua politica, i suoi politici, chi l’amministra e chi la ha amministrata in passato, il suo tessuto economico ed industriale, e via discorrendo che è meglio non andare oltre. Vi sono istituti scolastici che cadono a pezzi, che vengono chiusi perchè ci piove dentro e si pensa alla suola “multiculturale”. Non so se classificare questa situazione tra i film di Stanlio ed Ollio o tra i romanzi di Kafka e le commedie di Ibsen: o forse una via di mezzo.E poi che significa ” multiculturale”? Forse sembreò presuntuoso e nazionalista, ma noi ITALIANI di cultura ne abbiamo da vendere. A tutti. E per coloro che italiani non sono ma che hanno la FORTUNA di permanere per qualche annetto in Italia, ebbene, vadano a studiare la NOSTRA LINGUA, LA NOSTRA STORIA, LA NOSTRA ARTE, LE NOSTRE TRADIZIONI, LA NOSTRA SCIENZA, LA NOSTRA CIVILTA’ DEL DIRITTO e via discorrendo. Approfittino di questo periodo per salire di un paio di gradini. E che la scuola se la paghino LORO, con i loro soldi .

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