BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Corsa contro il tempo, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni chiude la scuola elementare del quartiere La Rosa di Brindisi, i bambini senza classe ed insegnanti. La campanella suonerà lunedì prossimo 12 settembre ma i bambini della scuola elementare La Rosa di Brindisi non sanno dove seguiranno le lezioni e né tanto meno quale sarà la nuova classe. A causa di un cavillo burocratico il loro istituto chiude e dodici piccoli studenti restano fuori dai cancelli. “ La questione è molto semplice- spiega un genitore- questa scuola non ha un codice meccanografico e di conseguenza il dirigente scolastico non si assume la responsabilità di assegnare degli insegnanti”. Il codice meccanografico è un codice che serve a identificare in maniera precisa una scuola. Ogni scuola quindi ne ha uno diverso: ogni codice meccanografico di ciascuna scuola è diverso da quello delle altre, in modo da non dar luogo a errori. E’ un codice alfanumerico, quindi composto sia da lettere che da numeri. Il codice può servire in vari casi, ad esempio per partecipare al concorso per docenti o per personale ATA, per inviare la MAD (messa a disposizione) per gli insegnanti, per effettuare l’iscrizione dei propri figli a scuola. In parole povere è quasi una carta d’identità per le scuole che in questo modo sono riconoscibili ed identificabili. Ora , la scuola elementare del quartiere La Rosa il codice meccanografico non l’ha mai avuto, ma da ben dieci anni alunni e insegnanti frequentano l’istituto per così dire “fantasma”. Quest’anno con il cambio al vertice della dirigenza scolastica il problema è stato opportunamente evidenziato e la nuova preside , in virtù di questa situazione, ha sollevato il problema aggravato tra l’altro anche dal fatto che la scuola ha un numero piuttosto esiguo di iscritti. Sino allo scorso anno scolastico, infatti, gli studenti delle classi elementari, seconda e terza, erano solo dodici. “In pratica i nostri figli hanno frequentato una pluriclasse- spiega un papà- nella stessa aula hanno fatto lezione sei bimbi di seconda e sei bimbi di terza elementare. Devo dire che nonostante questa anomalia i risultati sono stati eccellenti. I bambini sono stati seguiti costantemente ed hanno ricevuto una ottima preparazione didattica. Ora l’idea di trasferirli e smembrare le classi è assurdo”. Il plesso de La Rosa effettivamente non conta nuove iscrizioni e le classi sono composte da pochissimi alunni ma le famiglie che risiedono della zona, tra l’altro estrema periferia delle città di Brindisi, hanno trovato grande beneficio nell’avere una scuola nel quartiere. Tra l’altro , c’è da dire, che l’istituto comprende anche la scuola materna che al contrario di quella elementare conta la presenza di 22 alunni e per questo motivo resterà aperta. “Tutto questo è paradossale – dice ancora il papà di un piccolo alunno- se si pensa che in ogni caso la struttura resterà aperta per consentire la frequenza dei bimbi della materna. Questo vuol dire per la stessa amministrazione comunale che i costi, gestione e consumi, restano anche se le aule saranno vuote. La struttura è la medesima. Ma poi perché ricordarsi che manca il codice meccanografico a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico se per dieci anni non si è fatto nulla?”. Davanti alla protesta , legittima per altro, dei genitori l’amministrazione comunale di Brindisi è intervenuta scaricando “la patata bollente” alla Regione Puglia. “Ho accolto la richiesta di aiuto da parte delle famiglie delle bambine e dei bambini del quartiere La Rosa che rischiano la chiusura della scuola primaria, non essendo più attivo il codice meccanografico a causa del numero esiguo degli iscritti- ha dichiarato il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi- Questo comporterebbe un grande disagio alle famiglie e ai piccoli, impoverendo il quartiere La Rosa di un servizio e un presidio di cultura fondamentali. Per questo ho sentito personalmente l’assessore regionale all’Istruzione Sebastiano Leo e inviato una lettera ufficiale allo stesso assessore e alla dirigente dell’ufficio scolastico regionale con competenza su Brindisi per illustrare il disagio degli abitanti del quartiere La Rosa e invitare a porvi rimedio con urgenza per consentire l’avvio del nuovo anno scolastico in serenità. Nello specifico ho chiesto l’attivazione del codice meccanografico, non più abilitato, in modo da poter avviare regolarmente l’anno scolastico. Qualora i tempi di attivazione del codice meccanografico fossero complessi e lunghi, ho sollecitato la Regione e l’ufficio scolastico regionale a consentire alla dirigente scolastica del comprensivo Bozzano di attivare in via eccezionale il plesso del quartiere La Rosa, in attesa del completamento dell’iter di riattivazione ufficiale della scuola primaria”. Ora , la dirigente scolastica del comprensivo Bozzano, nel quale ricade anche il plesso del quartiere La Rosa, non pare per nulla intenzionata ad attivare, seppur in via eccezionale, la scuola senza codice meccanografico. Nel frattempo la Regione Puglia non ha ancora risposto alla lettera del sindaco Rossi e ad oggi, a pochissimi giorni dal suono della campanella, i bambini non sanno dove andranno a scuola. “Abbiamo ricevuto nelle ultime ore – dice un genitore- una mail in cui ci danno l’ultimatum. Entro venerdì dovremmo comunicare la scelta del nuovo istituto che potrà essere quello di Bozzano, quello del centro o quello al quartiere Paradiso”. Dalla interruzione della continuità didattica alla difficoltà di raggiungere un altro quartiere i problemi per questi genitori e per i loro bambini sono tanti. “Il sindaco Rossi- dice il genitore- ci ha proposto anche la messa a disposizione di un pulmino per raggiungere gli istituti scolastici perché bisogna spiegare a chi non lo sa che qui abbiamo solo la linea 7 dei pullman che passa ogni 50 minuti , non ferma a Bozzano ma ci obbliga a cambiare autobus. Ora anche con lo scuolabus il Comune deve tener conto che c’è bisogno della presenza di una assistente a bordo del mezzo e di qualcuno che consegni i bimbi direttamente alle insegnanti. Siamo davvero sconfortati”. I genitori dei piccoli alunni in questi giorni si sono mobilitati, hanno tentato di sollevare il problema anche agli occhi dell’opinione pubblica ma con scarsi risultati. “Siamo stati abbandonati- dicono- abbiamo le mani legate. La politica alle prese con le nuove elezioni ci ignora ed intanto stanno buttando fuori i nostri figli dalla scuola per un semplice codice”.
Lucia Pezzuto per Il7Magazine
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