BRINDISI–La scuola chiude per due giorni, ma gli alunni non lo sanno, nessuno gli ha avvertiti. Accade nella scuola media Giulio Cesare di Brindisi, che resterà chiusa sabato e lunedì in concomitanza con le elezioni nonostante non sia seggio elettorale. A volere la chiusura è stata proprio la scuola, che ci ha provato prima con il Comune che gli ha risposto picche e poi con il provveditorato che invece questo pomeriggio ha accordato la sospensione delle attività scolastica. Ma gli studenti non sanno nulla. O meglio qualche docente ha provato nel pomeriggio a contattare qualche genitore affinchè ci sia un passa parola tra i ragazzi, anche attraverso facebook.
Come si fa ad avvertire oltre 400 alunni in una serata? In molti infatti domani andranno a scuola, ma troveranno chiusi i cancelli. Cosa è successo? La storia è questa. Il dirigente scolastico Ennio Carriere aveva scritto qualche settimana fa al Comune affinchè fosse chiuso il suo istituto visto che la scuola adiacente Marzabotto Giulio Cesare era sede elettorale (prima i due edifici erano uniti), apportando come giustificazione il fatto che le due scuole hanno dei luoghi in comune. Non solo, ma lo stesso dirigente riteneva che visto la concomitanza delle elezioni poteva essere pericoloso per gli alunni restare a scuola, in caso di malintenzionati o di attentati.
Sulla base della richiesta d del preside il Comune ha eseguito tre ispezioni nell’istituto, mandando alcuni funzionari dei Lavori pubblici e della Polizia Municipale. A seguito dei sopralluoghi la richiesta è stata bocciata. Il sindaco con il dirigente al ramo, Mirella Destino, hanno infatti risposto che il Comune non è titolato a stabilire l’interruzione dell’attività scolastica, e qualora lo fosse, non vi era alcun pericolo per gli studenti visto la presenza delle forze dell’ordine nella Marzabotto in occasione delle elezioni. Per quanto riguarda i corridoi in comune è stato disposto di chiudere le porte e dividere le due scuole. Gli edifici condividono però l’unico e solo ascensore che si trova nella Marzabotto.
Sula base di questo, il preside ha scritto direttamente al dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale, Francesco Capobianco, evidenziando che ci sono due docenti che non possono salire le scale e fanno lezione al secondo piano, non potendo quindi usufruire dell’ascensore ha chiesto e ottenuto di chiudere la scuola. Su tutte le furie i genitori, almeno quelli che lo hanno scoperto questo pomeriggio, perché c’è chi ancora non lo sa. Domani troverà la sorpresa.
Lu.Po.
E’ una VERGOGNA !!! POVERA SCUOLA… Una volta si faceva di TUTTO per tenere i ragazzi a scuola… Ora qualcuno usa pretesti per NON lavorare… POVERA SCUOLA… POVERI GENITORI che domani porteranno i loro figli a scuola senza sapere nulla…
caro giampiero sono davvero rammaricata per le parole lette nel tuo commento.Povera scuola davvero,lo posso dire io, visto che la scuola si regge solo sulla volontà indefessa di chi ci lavora a cominciare dal dirigente a finire ai colloboratori.Mi sento davvero offesa nel leggere che questa decisione tardiva da parte degli organi competenti sia un pretesto per NON lavorare da parte degli insegnanti. Ognuno di noi impari bene a fare il proprio lavoro a cominciare da quello di GENITORE, visto che con molta leggerezza si concede ai propri figli minorenni di fare festa a scuola per festeggiare i cento giorni agli esami………..