Scuola 2.0: gli alunni diventano piccoli insegnanti

LATIANO – Sei meno, a volte otto, altre volte c’è anche un dieci. I voti sui quaderni non mancano, ma spesso lo studio per un bambino della scuola primaria è quasi un obbligo. A Latiano, invece, nei piccoli studenti delle terze, quarte e quinte classi dell’istituto comprensivo ‘Bartolo Longo – Filippo Errico’ c’è l’entusiasmo di apprendere, arricchire e potenziare la formazione scolastica grazie alle lezioni ‘extra’ garantite per tutto l’anno scolastico dai Pon, progetto finanziato con il Fondo sociale europeo.

lezioneAlzano la mano, vogliono parlare e spiegare i corsi che gli hanno permesso, seppur li hanno impegnati il pomeriggio per diverse ore a volte sottraendo anche tempo ai loro hobby e passioni, di conoscere nuove materie e arricchire il loro bagaglio culturale. Sono piccole donne e piccoli ometti di otto, nove e dieci anni che frequentano le terze, quarte e quinte classi. Interagiscono con le insegnanti attivamente e diventano i protagonisti della lezione.

Una scuola che piano piano si sta rinnovando e digitalizzando, in alcune classi, infatti, è già presenta la Lim (lavagna interattiva multimediale) uno strumento di integrazione con la didattica d’aula poiché coniuga la presentazione tradizione con le opportunità digitali e multimediali. I corsi svolti dagli studenti grazie ai Pon sono stati di tre tipologie: informatica, inglese e italiano, cultura e letteratura.

lezione4In pochi mesi, grazie alla professionalità dei docenti/esperti esterni che hanno seguito passo passo gli scolari, questi sono diventati dei piccoli informatici, hanno imparato e potenziato il livello della lingua inglese e anche dei piccoli sceneggiatori, poeti, scrittori. Alla domanda : Rifareste il corso? La loro voce si è alzata in coro e hanno esclamato ‘Sì’.

Ad esempio per ‘Comunico in inglese’ sono stati istituiti due moduli di presentazione alla certificazione ‘Cambridge Starters’ dedicata a 44 alunni delle classi quinte del Comprensivo. Le attività hanno mirato all’acquisizione delle quattro abilità di base della comunicazione in una lingua straniera relativamente alla comprensione orale e scritta, interazione e produzione orale, produzione scritta attraverso l’alternarsi di lezioni frontali, cooperative learning, insegnamento individualizzato e simulazione/Role playing. L’esame finale ha permesso ai corsisti di ricevere un attestato di merito inviato direttamente dai docenti di una scuola britannica.

lezione6L’altra faccia dei corsi è quella di vedere i bambini diventare insegnanti. Dopo la mattina trascorsa sui banchi di scuola a studiare quando tornano a casa preparano al pc, grazie agli insegnamenti del docente esterno di informatica, la lezione per il giorno dopo utilizzando Power Point. Si documentano su internet, effettuano le ricerche che gli permettono di approfondire lo studio, e poi sviluppano la lezione attraverso uno schema che il giorno dopo sarà pronto per essere spiegato in classe ai compagni. Hanno potuto migliorare il loro uso dei mezzi informatici e tra questi come elemento privilegiato l’uso del personal computer. Adottare questi sistemi già dalle prime classi primarie consente agli alunni di riesaminare il proprio modo di pensare e di rielaborare il sapere, di progettare e lavorare insieme agli altri. Inoltre, fornisce nuove occasioni per lo sviluppo della creatività, dell’elasticità mentale e dell’apprendimento ed infine coinvolge anche la famiglia con  significative occasioni di comunicazione e condivisione dei saperi proprio tra genitori e figli secondo un’ottica di educazione permanente.

In un’altra classe, invece, il progetto è stato finalizzato alla realizzazione di un ‘fotoromanzo’ del mito di Pandora, i cui personaggi sono stati interpretati dagli stessi allievi del corso. La curiosità e il desiderio sono gli elementi che l’hanno fatta da padrona. Mentre in altre classi sono stati pensati, ideati e creati libri con favole, fiabe e filastrocche scritte dai corsisti.

I piccoli studenti sono stimolati e questi momenti sono vissuti, raccontano le maestre, all’interno di un clima positivo e allettante, privilegiando la collaborazione piuttosto che la competizione tra alunni. I corsi, infatti, non sono solo stati apprezzati dai bambini e ragazzi, ma anche dai genitori che li hanno ritenuti utili e interessanti per ampliare la formazione dei loro figli.

Maristella De Michele

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*