BRINDISI – Ventidue discariche abusive scoperte nel mese di febbraio dai Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi. I comuni interessati sono stati diffidati al ripristino dei luoghi e alla bonifica. Questi controlli oltre a rendere alla collettività il primario ed essenziale servizio della salubrità pubblica, contribuiscono in maniera efficace a restituire al territorio in cui viviamo, e quindi alla popolazione, quella bellezza paesaggistica che, purtroppo, troppo spesso, viene calpestata. Tali comportamenti, connotati da scarsissimo senso civico, dequalificano il territorio, riverberandosi pure in maniera indiretta sullo stato di salute anche economico della provincia, danneggiandone inevitabilmente la qualità della vita, l’immagine e l’appetibilità per tutti quei turisti, anche stranieri, che puntano a voler trascorrere qualche giorno nel territorio provinciale e nazionale. È anche questo, lo spirito con cui i controlli dei Carabinieri nella provincia proseguiranno specifico settore. Al riguardo, peraltro, pesanti sono le ripercussioni sanzionatorie per tutti coloro i quali saranno individuati quali trasgressori della specifica normativa a salvaguardia dell’ambiente. In particolare, la specifica condotta è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria fino a 3.000 euro cifra che viene raddoppiata per raggiungere i 6.000 euro qualora lo sversamento riguardi rifiuti pericolosi (materiali infiammabili, corrosivi, di provenienza industriale, amianto, ecc.).
Per quanto concerne le discariche incontrollate che si notano lungo gli assi viari, rappresentate da accumuli di rifiuti collocati all’interno delle piazzole di sosta, dei canali di scolo, sulle complanari e sulle scarpate oggetto di monitoraggio in agro del Comune di Francavilla Fontana, la Stazione Carabinieri competente per territorio ha già segnalato nell’anno 2018, sia al Sindaco sia alla direzione dell’A.N.A.S. di Brindisi la loro presenza. In particolare, lungo la circonvallazione SS7 Appia direzione Brindisi Km. 682, in contrada “Cento Rizzi” lungo il canale di scolo confinante con la sede stradale, e nelle contrade “Rinalda”, “Capece”, e “Tredicina”.
Per quanto concerne i cumuli di rifiuti abbandonati sulle strade, nelle aree di servizio, ogni Comune può imputare all’ente proprietario della strada l’omessa vigilanza, con gli obblighi di rimozione e smaltimento ed il ripristino dello stato dei luoghi. Infatti, vanno in questa direzione le pronunce da parte di alcuni T.A.R. (Campania, Puglia), riguardo la legittimità dei provvedimenti comunali che impongono all’ente gestore, per fini di tutela ambientale, di provvedere alla pulizia dai rifiuti abbandonati sulle strade statali in gestione e al relativo corretto smaltimento. I Tribunali amministrativi, in sostanza, hanno affermato che in assenza dell’individuazione del responsabile, vada ascritta all’ente gestore a titolo di colpa la mancata adozione delle misure necessarie volte ad evitare il deposito di rifiuti da parte di terzi, non avendo usato l’ordinaria diligenza che prevede un obbligo da parte del gestore di provvedere alla pulizia delle strade e delle loro pertinenze.
BrindisiOggi
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