BARI- E’ di 25 morti e 50 feriti l’ultimo bilancio accertato del disastro ferroviario verificatosi questa mattina sulla linea regionale Andria Corato, nei pressi di Bari nord.
La tragedia intorno alle 11.30 quando due convogli della Ferrotramviaria di sono scontrati sull’unico binario della tratta Andria – Corato, in piena campagna nei pressi di una casa cantoniera.
I due convogli viaggiavano ad una media di 100 km/h , l’impatto frontale è stato violentissimo, a bordo delle carrozze centinaia di lavoratori pendolari e studenti universitari.
Nello schianto le lamiere dei due treni si sono accartocciate, altri frammenti sono volati come schegge impazzite per le campagne tranciando gli ulivi che sorgevano intorno ed investendo in pieno un agricoltore morto sul colpo.
Non appena sono giunti sul posto i mezzi di soccorso, dinnanzi agli occhi degli operatori la scena che si è presentata è stata devastante: lamiere ancora fumanti, morti e feriti intrappolati, scene di panico tra pianti e lamenti dei sopravvissuti.
E’ stato subito allestito un ospedale da campo nelle campagne, mentre i vigili del fuoco giunti da Bari, Barletta e persino da Brindisi cercavano di liberare le vittime. Sul posto i volontari della protezione civile , la polizia ferroviaria e le forze dell’ordine tutte per coordinare i soccorsi ed accogliere i parenti delle vittime che nel frattempo sopraggiungevano.
E’ stata allestita una unità di crisi all’interno del palazzetto di Andria con una schiera di psicologi per supportare le famiglie.
Un bimbo di 4 anni è stato estratto vivo dalle lamiere e portato via con un elicottero verso l’ospedale più vicino.
La situazione era talmente apocalittica che un certo punto i soccorritori hanno dovuto chiedere un minuto di silenzio a tutti presenti per poter sentire i lamenti dei superstiti e poterli individuare.
Sulla dinamica dell’incidente indaga la Procura di Trani che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario a carico di ignoti.
Dei due macchinisti, uno è morto sul colpo e l’altro è gravissimo. Si sospetta un errore umano ma è ancora presto per attribuire responsabilità.
Il premier Matteo Renzi sta seguendo gli sviluppi del drammatico incidente, riporta l’Ansa, il ministro Graziano Delrio e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio si stanno recando sul luogo dello scontro per assicurare il coordinamento delle operazioni di soccorso. C’è una “assoluta richiesta di capire i responsabili e fare totale chiarezza”, ha detto Renzi. “Non ci fermeremo finché non chiariremo cosa è accaduto”.
Renzi nel frattempo sta raggiungendo il luogo del disastro.
Sempre l’Ansa riferisce che il ministro Delrio ha chiamato la società Rfi per chiedergli di mettersi a disposizione e dare tutto il supporto alle società coinvolte (che non sono del gruppo Fs, si tratta di due treni della società privata Ferrotramviaria SpA) e alle indagini. Il Gruppo FS esprime il proprio cordoglio e attraverso le sue società, Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia, ha offerto la piena disponibilità di tutte le strutture e i tecnici per ogni supporto operativo.
Lucia Pezzuto
Perchè i lavori del raddoppio della tratta del disastro , benchè già decisi nel 2008, non sono mai iniziati? Che cosa è avvenuto in 8 (otto) anni? Che intrallazzi e maneggi si stavano mettendo in essere? Che cosa stava succedendo con gli espropri? Chi ci stava guadagnando , speculando o traendone un qualche vantaggio da tutta questa situazione di rinvii? A chi facevano capo le probabili imprese che avrebbero dovuto vincere l’appalto? Si riuscirà a fare luce sulla tragedia, o dovremo aspettarci una ennesima USTICA? Le innocenti vittime troveranno giustizia ? O dovremo assistere all’ennesimo osceno teatrino di depistaggi, rinvii, ricorsi, eccezioni, perizie e controperizie e via discorrendo al fine di coprire indicibili interessi ed intoccabili responsabilità? Dopo le struggenti e toccanti frasi di Renzi e DelRio, vi sarà un seguito ? A proposito, ma chi sono i responsabili, per esempio, dei morti della sciagura ferroviaria di Viareggio?