Scontro sull’imposta di soggiorno, lettera aperta degli albergatori alla cittadinanza

FASANO- Imposta di soggiorno, gli albergatori di Fasano scrivono alla cittadinanza. Gli albergatori di Fasano intendono chiarire a tutta la cittadinanza di Fasano i motivi per cui si sono creati tanti disaccordi con l’Amministrazione comunale in merito all’Imposta di soggiorno.

“Nel  febbraio 2019, a causa di problemi di Bilancio comunale e in seguito a nuove norme governative, l’Amministrazione comunale ha approvato un regolamento con delle tariffe  altissime rispetto a quello che era l’obiettivo del Comune (incassare almeno 1.200,000 Euro), ovvero il doppio rispetto l’anno precedente.

Il sindaco Zaccaria dopo varie proteste e manifestazioni degli operatori, in seduta pubblica, prese l’impegno che al raggiungimento dell’obiettivo avrebbe rimodulato la tariffa.

Il raggiungimento della somma preventivata avvenne durante  il mese di agosto  2019 e gli albergatori chiesero subito al Sindaco Zaccaria di rimodulare la tariffa come promesso e, soprattutto, tenendo conto della reale sproporzione dell’imposta accertata.

Alla richiesta di incontro degli albergatori non è mai arrivata una risposta da parte degli organi comunali.

A fine del 2019 il Comune ha incassato 1.800,000 Euro (ben oltre 600,000 Euro  in più di quanto previsto) e per questo ci si aspettava una riduzione delle tariffe. Purtroppo, nonostante le varie lamentele ricevute da tutti i clienti che hanno soggiornato nel territorio e le nostre rimostranze, l’Amministrazione comunale non solo non ha voluto rinunciare a quel maggiore gettito ma ha addirittura introdotto l’Imposta di soggiorno anche nei mesi “morti” (da novembre a marzo), riconoscendo  la riduzione ai soli gruppi.

Per ottenere giustizia e verità, gli operatori supportanti da Federalberghi sono stati costretti a rivolgersi al Tar di Lecce il quale, nel settembre 2020, ha accolto le istanze degli Albergatori annullando sia i regolamenti che le tariffe approvate dall’Ente. Questo perché era mancato il confronto con gli albergatori e perché l’Amministrazione comunale non aveva proporzionato l’Imposta di soggiorno alla differenza di prezzo della camera pagata in bassa stagione rispetto a quella dell’alta stagione. Ormai il danno era stato fatto !

Ora, dopo vari incontri con le associazioni delle strutture ricettive l’Amministrazione comunale non ha accolto le richieste degli operatori di considerare alta stagione solo i mesi di luglio e agosto, creando di fatto una lunga unica alta stagione da giugno a ottobre con la stessa tariffa altissima del precedente regolamento. Riconoscendo i mesi di aprile, maggio, novembre e dicembre quale media stagione con una riduzione di sole 0,50 euro (mediamente appena il 12%). Non è un mistero che nei mesi di  giugno, settembre e ottobre i prezzi sono di molto inferiori a quelli di agosto.

L’Amministrazione comunale ha disatteso i propositi della precedente sentenza danneggiando un comparto, quello del Turismo, già in crisi a causa della pandemia da Covid-19. Questa è la verità”.

BrindisiOggi

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