CELLINO SAN MARCO- E’ scontro nel Pd tra la segreteria cittadina a Cellino San Marco rappresentata da Claudio Moncullo e la segreteria provinciale rappresentata da Maurizio Bruno.
In previsione dell’appuntamento elettorale del prossimo 15 novembre , l’assemblea cittadina ha votato all’unanimità la candidatura del segretario Claudio Moncullo mentre segretario provinciale Maurizio Bruno pesca nella società civile e dal mondo delle Acli proponendo come candidato sindaco Gianluca Budano.
“Il Pd di Cellino ritiene che vada ricostruito il tessuto sociale e democratico e per questo debba essere ripristinata l’agibilità democratica che è mancata in questi cinque anni, dove da una parte c’è chi amministra e dall’altra, invece, c’è chi controlla gli atti amministrativi ed esercita una sana opposizione- dicono dalla segreteria cittadina a Cellino San Marco- Questo e solo questo deve essere perseguito per evitare che accade il disastro che stiamo vivendo”.
Rivolgendosi poi alla scelta di Bruno dicono: “Maurizio Bruno sovvertendo qualunque regola democratica e calpestando il rispetto dell’autonomia locale di ogni sezione PD, snobba la sezione di Cellino, e si arroga il diritto di intervenire nel pieno delle trattative in corso per la formazione di una possibile lista civica. Tutto ciò è quantomeno irrituale per un partito organizzato come il PD, ma, purtroppo e già successo in precedenza in altri comuni. Da un po’ di tempo a questa parte, più che partito organizzato sembra un partito che favorisce gli amici più vicini”.
E dire che solo qualche giorno fa Bruno scriveva: “E’ certo solo il fatto che i partiti e il PD in particolare devono tendere all’unità e alla coesione, senza le quali, qualunque esito elettorale sarà un fallimento politico perché non avrà consentito quel cambio generazionale, quel cambio di passo e quel rilancio di cui un Comune sciolto per mafia necessita”.
Dello stesso avviso l’on. Toni Matarrelli che sulla candidatura di Budano dice: “Certamente la figura, emersa in questi giorni, di Gianluca Budano, specchiato dirigente ACLI dalle relazioni diffuse e consolidate, è una opportunità che si presta a questa prospettiva e quindi un’ipotesi percorribile. Allora si profonda il massimo dello sforzo possibile”.
BrindisiOggi
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