BRINDISI – Con un’affluenza di circa l’80% degli interessati, lo sciopero dei dipendenti della Sanitaservice, andato in scena questa mattina sotto i cancelli dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi, ha movimentato per tutta la giornata la vita del più importante presidio sanitario della provincia. La soddisfazione degli organizzatori per la grande partecipazione si è mischiata alla rabbia dei dipendenti della società in house dell’Asl per una situazione, quella che ha portato alla proclamazione dello stato di agitazione, nel giugno scorso, e allo sciopero di oggi, che si protrae da troppo tempo.
I lavoratori dei servizi di portineria, gli ausiliari, gli addetti al data entry e alla logistica, infatti, insieme alle sigle sindacali che li rappresentano, chiedono da mesi un adeguamento delle loro posizioni contrattuali in base a quanto stabilito dalla legge regionale che regola il funzionamento di questo tipo di società partecipate. In sostanza, dipendenti e sindacati rivendicano una scorretta applicazione della clausola sociale che garantirebbe un inquadramento contrattuale a un livello superiore a quello garantito attualmente. Se la bontà della richiesta si dovesse misurare in termini di partecipazione allo sciopero odierno, allora, i lavoratori avrebbero ragione da vendere: si sono avute notizie, infatti, di disagi nell’ospedale a causa della mancanza dei dipendenti di Sanitaservice e, di conseguenza, dei servizi che hanno in carico. Questo avrebbe prodotto dei problemi fino nelle sale operatorie, rimaste bloccate per lunghe ore.
«Massiccia l’adesione dei lavoratori allo sciopero – commenta Antonio Macchia, segretario provinciale della Cgil Funzione Pubblica – circa l’80% del personale interessato ha manifestato davanti al Perrino, chiedendo che venga riconosciuta, come più volte la Cgil ha rivendicato presso la direzione generale dell’Asl, l’applicazione dell’articolo 30 della legge regionale 2 del 2010 che impone alla Regione Puglia, alle aziende, agli enti e alle società strumentali, come nel caso di Sanitaservice, di prevedere nei rispettivi bandi di gara, negli avvisi e, in ogni caso, nelle condizioni di contratto per l’affidamento di servizi, l’assunzione di personale già utilizzato dalla precedente impresa o società affidataria dell’appalto, nonché la garanzia delle condizioni economiche e contrattuali già in essere». Secondo Macchia, in pratica, le assunzioni sarebbero avvenute non tenendo conto che i lavoratori prestavano servizio in Asl già da diversi anni mentre, al momento del passaggio in Sanitaservice, l’inquadramento sarebbe avvenuto dal gradino più basso della scala contrattuale.
«Prima dello sciopero di oggi, cui hanno partecipato circa 100 dipendenti di Sanitaservice – afferma Raffaele De Punzio, segretario provinciale della Uiltucs – abbiamo incontrato il direttore generale dell’Asl, Paola Ciannamea, e in tale circostanza abbiamo sollecitato il rispetto dell’applicazione della normativa attualmente in vigore, relativa al riconoscimento delle progressioni aziendali del personale inquadrato nella categoria A, nello specifico dal livello A a quello A1 e dal livello A1 a quello A2. Inoltre, abbiamo fatto presente la necessità di consolidare le ore contrattuali a tutti quei lavoratori che hanno il contratto part-time ma che ordinariamente svolgono ore superiori e chiedono il riconoscimento alle 36 ore. Nel contempo abbiamo anche dichiarato che oltre all’azione sindacale seguiranno azioni giuridiche tese al riconoscimento dei diritti acquisiti dai lavoratori. Infine, abbiamo invitato la direzione generale a valutare l’urgente attivazione di un tavolo regionale per risolvere la vertenza, nel rispetto del contratto collettivo nazionale del lavoro e delle norme vigenti». Sullo sciopero è intervenuto anche il consigliere regionale azzurro Maurizio Friolo.
«Due aggettivi fotografano perfettamente la situazione che stanno vivendo oltre 100 dipendenti della Sanitaservice di Brindisi: vergognoso e scandaloso. È vergognoso, infatti, che un numero così rilevante di personale, in servizio da oltre 10 anni, abbia avuto dalla direzione generale dell’Asl un trattamento ben diverso rispetto ad altri colleghi che sono stati stabilizzati a tempo indeterminato. Ed è scandaloso che, nonostante il trattamento loro riservato debbano continuamente ricorrere a scioperi o manifestazioni eclatanti come quella di stamane davanti all’ospedale Perrino, per rivendicare quanto loro è dovuto in applicazione delle leggi vigenti». Friolo, in conclusione, ha annunciato che chiederà l’intervento dell’assessore alla Salute, Donato Pentassuglia, e del presidente della Regione, Nichi Vendola, per dirimere la questione una volta per tutte.
BrindisiOggi
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