BRINDISI – Scaricava abusivamente i reflui di animali nel canale Reale che finivano nel mare della riserva naturale di Torre Guaceto, scatta il sequestro in una masseria ad Apani, denunciato il titolare. Il personale del Nucleo Operativo Polizia Ambientale Sezione di Brindisi, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno individuato e messo la parola fine a diversi illeciti in materia ambientali perpetrati da un titolare di un’azienda agricola di Apani nei pressi del Canale Reale, nel Parco naturale di Torre Guaceto.
A seguito di una lunga attività di indagine, svolta dal Nucleo Operativo Polizia Ambientale della Capitaneria di porto lungo la foce del Canale Reale, è stato scoperto, a monte della condotta di scarico del depuratore consortile, ad una distanza di poco meno 200 metri, uno scarico abusivo, ben occultato, usato poche ore prima dell’arrivo dei militari nell’area indagata. Da una prima analisi dello stato dei luoghi, i militari hanno rilevato nelle estreme vicinanze di essa, la presenza di acque ristagnanti, dall’odore tipico di escrementi di animali e scarti di cibo allo stato di putrefazione. Subito hanno capito che la condotta proveniva da una masseria presente nella zona, distante dalla tubazione circa 150 metri, dove, da un primo esame visivo, compiuto dall’esterno, si supponeva vi fossero degli animali.
Informata l’Autorità Giudiziaria, il Sostituto Procuratore Raffaele Casto, ha disposto la perquisizione della masseria.
Durante la perquisizione, è stata individuava esternamente alla masseria, una struttura di circa mq. 80 (15 mt. x 5 mt.) realizzata con tufi, cemento adibita a ricovero di animali detta “porcilaia”. All’interno della porcilaia era stata realizzata un tubazione di scolo dei liquami prodotti dagli animali presenti, congiunta a un sistema di collettamento interrato ben occultato, per mezzo di un tubo di pvc, che collegava per una lunghezza di circa 70 mt., senza soluzione di continuità, il ciclo di produzione del refluo proveniente dalla porcilaia fino alle acque superficiale del Canale Reale, che successivamente sfociava in piena Zona “A” dell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto.
Durante l’ispezione condotta anche con la collaborazione con il personale dell’ARPA Puglia DAP di Brindisi , inoltre, i militari del N.O.P.A. hanno riscontrato nei terreni di pertinenza della Masseria, ulteriori difformità in relazione al Decreto Legislativo 152/2006, nella fattispecie hanno scoperto: Una discarica abusiva di circa 700 mq, all’interno della quale erano accatastati cumuli di materiale terre e rocce da scavo contaminati da fresato stradale in asfalto, manufatti cementizi, e qualche componente ferroso, per un quantitativo di circa 40 tonnellate di 25 mq profonda 1,5 mt, all’interno della quale effettuavano la combustione illecita di rifiuti di ogni genere, in particolare all’interno era ancora visibile, materiale quali tubi di rame, filtro olio, carcassa di gallina, resti di combustione di pneumatici, plafoniera, fusto olio, tubo innocente in ferro, bottiglie varie dimensioni, libri, scatolette di tonno, bomboletta spray, rubinetto in plastica, condotte per irrigazione terreni. Inoltre c’era un fabbricato adibito presumibilmente a civile abitazione, all’interno del quale si accertava un abbandono incontrollato di rifiuti di ogni genere, accatastati alla rinfusa e sparsi in tutti i vani (vario materiale plastico, pneumatici fuori uso, varie carcasse di galline in evidente stato di decomposizione, ed altro materiale).
Immediatamente è stato interrotto lo sversamento nel Canale Reale tramite interruzione del condotto di scarico e successiva deviazione dei reflui prodotti dalla porcilaia direttamente in una cisterna. Tutte le opere e le strutture, venivano posto sotto sequestro, dal Nucleo Operativo Polizia Ambientale di Brindisi e l’amministratore dell’azienda agricola denunciato all’Autorità Giudiziaria.
Per qualsiasi segnalazione la Capitaneria ricorda che sono attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7 il numero di centralino della Sala Operativa 0831521022 e la casella di posta elettronica so.cpbrindisi@mit.gov.it mentre, per le sole emergenze in mare, il numero blu 1530.
BrindisiOggi
cose vergognose proprio. ma mettete anche i nomi di questi galantuomini però. . .