BRINDISI – (la foto di Giuseppe Lanotte) Sono stati salvati a largo delle coste libiche. Erano su un gommone di 12 metri, ormai sgonfio. I 105 migranti questa mattina sono stati portati al porto di Brindisi. Sono stati soccorsi durante l’ultima missione della nave Life Support di Emergency. A bordo c’erano 59 uomini, 16 donne – di cui una al settimo mese di gravidanza -, 24 minori non accompagnati e sei accompagnati. La più piccolo ha due anni. È stata una delle primi a scendere, e a toccare terra, era in braccio ad un soccorritore. Ad attendere i bambini sulla banchina di Sant’Apollinare c’erano anche tanti giocattoli. Le persone provengono da Paesi martoriati da conflitti armati, crisi climatica e insicurezza alimentare: Burkina Faso, Camerun, Chad, Costa d’Avorio, Eritrea, Gambia, Guinea Conakry, Mali, Mauritania,
Nigeria, Sierra Leone, Sudan. Tutti i superstiti sono passati per la Libia, di cui portano un ricordo drammatico.
“Sono stata in Libia per due mesi – ricorda Y.M., una donna di 23 anni al settimo mese di gravidanza, costretta a lasciare il Gambia dopo la morte del marito – Per una donna che aspetta un bambino senza avere un marito è molto difficile. Non hai diritti, non hai nulla. Non avevo niente, volevo solo andare via. Ho deciso di attraversare il mare e venire in Italia e avere un futuro per me e per il figlio che nascerà”.
Le loro condizioni sono buone, alcuni presenta segni di disidratazione e di ustioni. Un ragazzo è stato portato in ospedale. Le operazioni di sbarco sono durate poche ore, il tutto coordinato dalla prefetta Michela La Iacona, che su questa attività ha già un’importante esperienza fatta a Siracusa. Sul posto anche il questore Annino Gargano. Ad accogliere i migranti i volontari della Croce rossa, il personale della Asl brindisina, della protezione civile e il sindaco Riccardo Rossi. “Queste situazioni vanno gestite con umanità – ha detto il sindaco – Ringrazio Emergency per il lavoro fatto: senza di loro avremmo avuto altre 105 vittime”. Il primo cittadino ha anche annunciato che sono disponibili in strutture individuate tra le province di Brindisi e Lecce 12 posti per minori non accompagnati con meno di 14 anni. “Le utilizzeremo se sarà necessario”, ha concluso. I nuclei familiari e i minori non accompagnati resteranno nel Brindisino, e alcuni saranno allocati nel Cara di Restinco. Gli altri tra Bari e Lecce.
Le operazioni di salvataggio si sono svolte nella notte tra il 6 e il 7 marzo e sono durate più di tre ore a causa delle cattive condizioni dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano le persone soccorse: “Quando ci è arrivata la segnalazione da parte di Alarm Phone, l’imbarcazione in difficoltà era già in condizioni di estremo pericolo – riporta Emanuele Nannini, capo missione di ricerca e soccorso (SAR) della Life Support – Temevamo di trovare casi di persone già in acqua, o annegate”. Al momento del salvataggio, eravamo l’unica ONG presente in quel tratto di mare – aggiunge Nannini –. Non sappiamo se in questi giorni ci siano stati naufragi fantasma, se altre imbarcazioni siano affondate prima di riuscire a chiedere aiuto o a segnalare la propria posizione. Meno navi umanitarie nel Mediterraneo, come effetto della conversione in legge del D.L. n. 1/2023 (decreto ONG) e della politica di assegnare porti lontani, significa meno soccorsi, potenzialmente più morti, ma anche meno testimoni dei naufragi che avvengono sulla rotta migratoria più letale al mondo”. “Nonostante la Life Support avesse ancora spazio per altri naufraghi, almeno 70 persone, abbiamo dovuto abbandonare la zona di ricerca e soccorso non appena terminate le operazioni – prosegue Nannini – L’aereo Sea Bird della ONG Sea Watch l’8 marzo 2023 aveva avvistato 19 imbarcazioni in difficoltà e la Guardia Costiera italiana che tentava di soccorrere contemporaneamente 7 imbarcazioni. Sappiamo quindi che c’era bisogno di una nave attrezzata al soccorso, ma non ci hanno consentito di intervenire”. E sull’arrivo dei naufraghi a Brindisi interviene il commissario regionale di Forza Italia , Mauro D’Attis, che dice : “Stamattina una nave con 105 migranti a bordo ha approdato a Brindisi e sono in corso le operazioni di soccorso, che sto seguendo con grande attenzione. La linea dura contro gli scafisti e a favore dell’immigrazione legale non può che trovare il nostro massimo sostegno e la più ampia condivisione. Un dato è certo: il fenomeno dell’immigrazione non può essere inserito nel recinto della “solitudine” e l’Unione Europea deve essere in grado di tradurre il valore della solidarietà in atti concreti e fare la sua parte per la gestione di un problema che non può che essere comunitario. Purtroppo, nonostante la serietà del tema, registriamo che ci sia qualcuno che non perde il vizio di strumentalizzare politicamente e fare le solite e inutili passerelle mediatiche… Naturalmente, siamo al fianco del prefetto di Brindisi, Michela La Iacona, e di tutti gli operatori che in queste ore stanno lavorando per accogliere i migranti”.
BrindisiOggi
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